Anima – Cede per i dubbi sulla strategia di Poste nelle gestioni

Anima in flessione a Piazza Affari, per i timori sul cambio di strategia di Poste Italiane nel settore dell’asset management. I titoli della società del risparmio gestito lasciano sul terreno alle 11:20 il 2,76% a 6 euro, contro un calo del settore Ftse Italia Servizi Finanziari dello 0,95 per cento.

Nel corso del fine settimana il nuovo Ad di Poste Italiane, Matteo Del Fante, ha rilasciato alcune dichiarazioni sottolineando come la nuova strategia dell’operatore dei recapiti punterà a riportare redditività e al rilancio dell’attività caratteristica, nonché sullo sviluppo della distribuzione dei libretti postali e dei servizi elettronici di pagamento. Il manager ha invece affermato che la strategia nel settore dell’asset management è sotto revisione.

La società aveva finora, sotto la guida del precedente Ad Francesco Caio, puntato con decisione sul risparmio gestito, arrivando a tentare la conquista di Pioneer, insieme al partner Anima, quando era stata messa in vendita da Unicredit. Dopo che l’opportunità era sfumata a favore di Amundi, Poste e Anima avevano annunciato un’alleanza strategica che prevedeva il conferimento delle attività di Poste nel settore dell’asset management (BancoPosta Fondi Sgr) ad Anima, diventandone nel contempo azionista di riferimento con una quota del 24,9 per cento. L’operazione dovrebbe essere completata entro la metà di quest’anno.

Poste era entrata nel capitale di Anima nell’aprile 2015, rilevando la quota del 10,5% in mano a Montepaschi.

COMMENTO

Il mercato ha reagito negativamente alla notizia, sulla base del rischio che la revisione della strategia di crescita nel settore dell’asset management possa mettere in dubbio la conclusione dell’aggregazione dei due operatori che porterebbe rilevanti benefici ad Anima.

L’alleanza avrebbe, infatti, cambiato completamente i connotati di Anima, permettendole di raddoppiare la massa gestita in un sol passo. A fine 2016 gli asset gestiti da Poste ammontavano a 74 miliardi, in linea con i 72,5 miliardi di Anima.

Un ulteriore elemento di incertezza è rappresentato dalla strategia di Banco Bpm, attuale primo azionista di Anima con una quota del 14,67 per cento.