Mercati – Ftse Mib a -2,1%, pioggia di vendite su banche e utilities

Milano resta la peggiore fra le borse del Vecchio Continente, penalizzata dall’ipotesi di elezioni anticipate in autunno che alimenta le incertezze sul quadro politico-economico nazionale. Intorno alle 16:00 il Ftse Mib cede il 2,1% zavorrato soprattutto dai titoli bancari, a Francoforte il Dax è invariato mentre il Cac 40 di Parigi (-0,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,3%) scambiano poco sotto la parità. Chiusa per festività Londra, così come Wall Street.

Le incertezze legate allo scenario politico del Belpaese si riflettono anche sull’obbligazionario, dove il rendimento del Btp decennale risale di 7 basis point portandosi al 2,15 per cento. Il tasso dell’omologo tedesco nel frattempo cala di due bp ampliando lo spread Btp-Bund di 9 bp a 184 punti base.

In una giornata povera di appuntamenti macroeconomici l’attenzione degli investitori è stata catalizzata dall’intervento di Mario Draghi al Parlamento Europeo. Il governatore della Bce ha ribadito che i rischi per la ripresa economica sono in calo ma è ancora necessaria una politica monetaria accomodante per sostenere l’inflazione, affinché cresca e si stabilizzi intorno al target del 2 per cento.

Il numero uno dell’Eurotower ha ricordato il bisogno di riforme strutturali per accrescere la produttività e ha affermato che nella riunione della Bce della settimana prossima saranno disponibili le proiezioni aggiornate e un set di dati più completo, tra cui quelli relativi all’inflazione dell’Eurozona, su cui basare le prossime decisioni.

Sul Forex la sterlina recupera terreno sul dollaro (GBP/USD a 1,283) e sull’euro (EUR/GBP a 0,871) dopo gli ultimi sondaggi che vedono il partito conservatore di Theresa May ancora in vantaggio sull’opposizione, seppure con un margine ristretto. Invariato l’EUR/USD a 1,118 così come il cambio tra biglietto verde e yen a 111,3.

Fra le materie prime restano poco mosse le quotazioni del petrolio con il Brent (-0,1%) a 52,1 dollari e il Wti (-0,1%) a 49,75 dollari, mentre l’oro si mantiene poco sopra i 1.266 dollari l’oncia.

A Piazza Affari le vendite investono in prevalenza i titoli bancari tra cui BANCO BPM (-4,8%), UBI (-4,6%), UNICREDIT (-4%) e INTESA (-2,7%), penalizzati anche dalla questione delle venete. Pesanti anche le assicurazioni e i servizi finanziari, oltre alle utilities che scontano il rialzo dei rendimenti obbligazionari italiani, con ENEL a -2,4%, ITALGAS a -3,7%, A2A a -2,8% e TERNA a -2,1 per cento.

Modesti segni positivi invece per MEDIASET (+0,5%) e per SAIPEM (+0,5%) che si sarebbe aggiudicata un contratto da 100 milioni per attività di perforazione nel Mar Nero a partire dal secondo semestre di quest’anno. Inoltre, il Gruppo ha comunicato venerdì la risoluzione di alcune controversie fiscali che determineranno oneri per 79 milioni non previsti nella guidance 2017 sul risultato netto reported.