Mercati – Incertezza pesa su Milano (-1,1%), spread Btp-Bund a 180 bp (+5 bp)

Intorno alle 12:00 Milano risulta ancora la peggiore fra le borse del Vecchio Continente, penalizzata dall’ipotesi di elezioni anticipate già dopo l’estate. Uno scenario di per sé non negativo, ma che aggiunge instabilità al quadro politico-economico nazionale e si ripercuote sull’equity e sul comparto del reddito fisso.

A Piazza Affari il Ftse Mib cede l’1,1% zavorrato soprattutto dai titoli bancari, tornando sotto quota 21 mila punti. A Francoforte il Dax è invariato mentre il Cac 40 di Parigi (-0,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%) scambiano poco sotto la parità. Chiusa per festività Londra, così come Wall Street oggi pomeriggio.

Sull’obbligazionario, invece, il rendimento del Btp decennale risale di 5 bp portandosi al 2,13% e ampliando lo spread con il Bund a 180 punti base.

Il tutto in una giornata povera di appuntamenti macroeconomici, con la sola pubblicazione della massa monetaria M3 dell’Eurozona, l’aggregato utilizzato dalla Bce per indicare l’inflazione, in aumento ad aprile del 4,9% a fronte del precedente +5,3% e del +5,2% previsto. Oggi pomeriggio l’attenzione degli investitori sarà concentrata invece sul discorso del governatore dell’istituto centrale Mario Draghi, che interverrà al Parlamento Europeo.

Sul Forex la sterlina recupera terreno sul dollaro (GBP/USD a 1,284) e sull’euro (EUR/GBP a 0,871) dopo gli ultimi sondaggi che vedono il partito conservatore di Theresa May ancora in vantaggio sull’opposizione, seppure con un margine ristretto. Invariato l’EUR/USD a 1,118 così come il cambio tra biglietto verde e yen a 111,35.

Tra le materie prime restano poco mosse le quotazioni del petrolio con il Brent (-0,2%) a 52,1 dollari e il Wti (-0,2%) a 49,7 dollari, mentre l’oro si mantiene poco sopra i 1.267 dollari l’oncia.

Tornando a Piazza Affari le vendite investono in prevalenza i titoli bancari tra cui BANCO BPM (-3%), UBI (-2,1%), UNICREDIT (-2%) e INTESA (-1,8%).

In difficoltà anche le utilities con il rialzo dei rendimenti obbligazionari italiani, con ENEL a -1,6%, ITALGAS a -1,8%, A2A a -1,3%, SNAM e TERNA a -1,1 per cento.

Modesti segni positivi invece per MEDIASET (+0,9%), FERRARI (+0,5%) grazie anche alla doppietta delle Rosse a Montecarlo e SAIPEM (+0,5%), che si sarebbe aggiudicato un contratto da 100 milioni per attività di perforazione nel Mar Nero a partire dal secondo semestre di quest’anno. Inoltre, il Gruppo ha comunicato venerdì la risoluzione di alcune controversie fiscali che determineranno oneri per 79 milioni non previsti nella guidance 2017 sul risultato netto reported.