Mercati – L’incertezza politica affonda Milano (-2%), si impenna lo spread (187 bp)

Giornata nera per Piazza Affari, peggiore fra le borse europee con un calo del 2% a 20.784 punti che riporta il Ftse Mib in prossimità dei minimi di un mese. Poco mossi gli altri indici continentali, con il Dax di Francoforte che chiude a +0,2%, il Cac 40 di Parigi a -0,1% e l’Ibex 35 di Madrid a -0,2 per cento. Chiusa per festività Londra, così come Wall Street.

A pesare sul listino milanese sono soprattutto le incertezze legate all’ipotesi sempre più verosimile di elezioni anticipate in autunno. Uno scenario di per sé non negativo, ma che aggiunge dubbi sul quadro politico-economico nazionale, alimentando le vendite sull’azionario e nel comparto del reddito fisso.

Sull’obbligazionario, infatti, il rendimento del Btp decennale si impenna di 9 bp al 2,17%, ampliando lo spread con il Bund di 12 bp a quota 187 punti base, vicino ai livelli di inizio maggio.

In una giornata povera di spunti macroeconomici l’attenzione degli investitori si è concentrata su Mario Draghi, intervenuto al Parlamento Europeo. Il governatore della Bce ha ribadito che i rischi per la ripresa economica sono in calo ma è ancora necessaria una politica monetaria accomodante per sostenere l’inflazione, affinché cresca e si stabilizzi intorno al target del 2 per cento.

Il numero uno dell’Eurotower ha ricordato il bisogno di riforme strutturali per accrescere la produttività e ha affermato che nella riunione della Bce della settimana prossima saranno disponibili le proiezioni aggiornate e un set di dati più completo, tra cui quelli relativi all’inflazione dell’Eurozona, su cui basare le prossime valutazioni sui rischi legati a crescita e inflazione.

Pochi scambi sul Forex dove la sterlina recupera terreno sul dollaro (GBP/USD a 1,284) e sull’euro (EUR/GBP a 0,871) dopo gli ultimi sondaggi che vedono il partito conservatore di Theresa May ancora in vantaggio sull’opposizione, seppure con un margine ristretto. Invariato l’EUR/USD a 1,118 così come il cambio tra biglietto verde e yen a 111,3.

Fra le materie prime recuperano terreno le quotazioni del petrolio con Wti e Brent rispettivamente 50,2 e a 52,5 dollari, mentre l’oro si mantiene in area 1.267 dollari l’oncia.

A Piazza Affari le vendite investono in prevalenza i titoli bancari tra cui UBI (-4,7%), UNICREDIT (-4,3%) e BANCO BPM (-3,9%), penalizzati anche dalla questione delle venete, oltre alle assicurazioni e ai servizi finanziari.

Pesanti anche MONCLER (-3,9%) e le utilities ENEL (-2,2%), ITALGAS (-3,7%) e A2A (-2,5%) che scontano pure il rialzo dei rendimenti delle obbligazioni italiane e lo spread in crescita.

Uniche note positive MEDIASET (+1%) e BREMBO (+0,9%), che ha attuato il frazionamento delle azioni con l’assegnazione di 5 titoli per ogni vecchia azione, lasciando invariato il capitale a 34,7 milioni.

Chiude poco mossa SAIPEM (-0,1%) che si sarebbe aggiudicata un contratto da 100 milioni per attività di perforazione nel Mar Nero a partire dal secondo semestre di quest’anno. Inoltre, il Gruppo ha comunicato venerdì la risoluzione di alcune controversie fiscali che determineranno oneri per 79 milioni non previsti nella guidance 2017 sul risultato netto reported. Limitano le perdite anche YNAP (-0,1%) ed ENI (-0,2%).