Poco mosse le borse europee che alle 15:50, dopo la riapertura incerta di Wall Street, scambiano intorno alla parità. Il Ftse Mib di Milano è a +0,1%, sostanzialmente in linea con il Dax di Francoforte (invariato) e con l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%) mentre il Ftse 100 di Londra (-0,3%) e il Cac 40 di Parigi (-0,4%) sono leggermente più arretrati. I listini americani invece hanno ripreso gli scambi dopo la chiusura di ieri per festività con il Dow Jones e lo S&P 500 in ribasso dello 0,1% e il Nasdaq a +0,1 per cento.
Sul fronte macro sono arrivati nel pomeriggio i dati preliminari di maggio sull’inflazione tedesca, sotto le attese. Negli Stati Uniti, in attesa delle cifre sul mercato del lavoro di fine settimana, l’agenda odierna ha visto la pubblicazione delle statistiche sui redditi e sulle spese personali di aprile, cresciuti in linea con le aspettative. Sopra le stime l’indice Case-Shiller sui prezzi delle case (+5,9% annuo) mentre si attende il rapporto di maggio sulla fiducia dei consumatori.
Intanto sul Forex il cambio euro/dollaro resta poco mosso in area 1,118, l’USD/JPY si attesta in area 111 e il cross EUR/JPY poco sopra 124. Fra le materie prime perde terreno il petrolio, con Wti e Brent in calo rispettivamente a 49,1 e a 51,2 dollari al barile in scia alle preoccupazioni che i tagli non siano sufficienti per contrastare l’eccesso di offerta.
Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund resta su livelli di guardia dopo il balzo di ieri innescato dai rischi politici per la possibilità di elezioni anticipate in Italia. Il differenziale si attesta a 189 punti base con il rendimento del Btp decennale al 2,19 per cento.
A Piazza Affari svetta ITALGAS (+4,8%) in attesa del piano al 2023, che verrà presentato domani alla comunità finanziaria. Rimbalzano BUZZI (+1,2%), MONCLER (+2,3%) e FERRARI (+2,3%).
In ordine sparso i bancari, mentre scivola in coda al listino MEDIASET (-3,2%). Negativa anche TELECOM ITALIA (-1,1%) mentre la Commissione Europea ha dato l’ok condizionato all’acquisizione del controllo de facto del colosso tlc italiano da parte di Vivendi. La decisione è infatti subordinata alla cessione delle quote detenute da Telecom Italia in Persidera.