Dopo l’annuncio da parte del Montepaschi di aver concesso un mese di esclusiva per trattare con Quaestio i dettagli della cartolarizzazione, la sensazione è che si sia vicini a una soluzione per la banca di Siena. Il calvario del suo salvataggio è durato circa un anno, durante il quale la sua fragilità ha finito per contagiare l’intero sistema tricolore agli occhi degli investitori esteri. La soluzione del problema potrà portare quindi a un migliore sentiment sulle banche italiane, anche se sullo sfondo resta la questione ancora aperta delle due banche venete.
Dopo tempi lunghi e un percorso a dir poco accidentato, Montepaschi vede la luce in fondo al tunnel. La trattativa con le autorità europee è stata serrata, con fasi in cui si è temuto che le posizioni fossero troppo distanti e rigide per riuscire a trovare un compromesso, ma gli sforzi delle negoziazioni stanno per dare i loro frutti.
Ieri il cda della banca ha concesso a Quaestio un periodo, che si concluderà il 28 giugno, per negoziare in esclusiva per conto di Atlante II e di un gruppo di altri investitori i termini e le condizioni della cartolarizzazione del portafoglio di sofferenze oggetto di cessione. Alla data del 31 dicembre 2016 tale pacchetto ammontava a circa 26 miliardi. Lo schema ricalca quello previsto nella prima impalcatura dell’operazione, quella che si basava su una ricapitalizzazione privata da 5 miliardi, poi fallita lo scorso mese di dicembre. Con alcune differenze. Innanzitutto le autorità europee hanno richiesto che la tranche junior non sia semplicemente assegnata agli azionisti del Montepaschi, ma venga ceduta per la maggioranza a investitori privati. Questo perché con l’impianto attuale il socio di riferimento sarà lo Stato e quindi finirebbero in mani pubbliche. Inoltre, secondo le indiscrezioni circolate, il prezzo di cessione delle sofferenze su cui si ragiona dovrebbe essersi abbassato dal 30% circolato all’epoca al 20% di cui si parla a oggi. Anche tenuto conto degli impatti di questi elementi di differenza, tutto lascia intravedere una conclusione positiva dell’accordo.
Questo passaggio è uno dei pilastri fondamentali per l’accordo che dovrà essere firmato con le autorità europee e che permetterà di procedere alla ricapitalizzazione pubblica. Anche l’intesa sul piano industriale che ha visto una contrapposizione con la Dg Comp sulle richieste di taglio dei costi dovrebbe essere vicina. Le prime indicazioni della divisione guidata da Margrethe Vestager partivano da parametri estremamente ambiziosi, con un cost/income ratio attorno al 43%, livello di massima efficienza nel panorama bancario internazionale. Un obiettivo realisticamente difficile da raggiungere anche per i costi sociali che avrebbe implicato visto che la maggior parte dei tagli sarebbero stati sul personale. Secondo le indiscrezioni, le richieste iniziali di Bruxelles avrebbero implicato circa 10 mila esuberi, su un organico di 25.000 unità. Un massacro. Inoltre una struttura così ridotta all’osso avrebbe creato anche difficoltà operative. Insomma, i vincoli dei rigidi schemi teorici applicati dalle autorità europee rischiavano di ingessare la banca in una sterile efficienza. In realtà pare che le posizioni ora si siano ammorbidite e avvicinate e che la firma possa arrivare entro la fine di giugno. I tagli richiesti riguarderebbero circa 5.000 persone, ma si sta trattando per ridurre tal numero di almeno 1.500 unità. Anche in termini di rete di sportelli dai 1.000 da sacrificare secondo le richieste della prima ora si punterebbe a concludere l’accordo a una cifra vicina alle 500-600 filiali in meno.
Dopo la firma dell’accordo si dovranno rispettare i tempi tecnici dell’aumento ma a cavallo dell’estate Montepaschi potrebbe essere traghettato fuori dalle secche. Una crisi la cui soluzione è durata circa un anno, arco di tempo durante il quale questa situazione ha pesato sull’intero sistema bancario tricolore, che ora dovrebbe trarre vantaggio dalla soluzione del problema. Anche se sullo sfondo resta il problema ancora aperto delle due banche venete per le quali non sono all’orizzonte facili soluzioni.