Le ultime indiscrezioni emerse circa la strategia che il neo Ad di Poste Italiane intende implementare per lo sviluppo della società dei recapiti hanno suscitato alcuni dubbi negli operatori di mercato.
In particolare, a sollevare perplessità è la possibile revisione della strategia nell’asset management.
L’espansione nel risparmio gestito era uno dei punti cardine del piano industriale varato dal precedente vertice, mentre, secondo alcuni rumor, sembrerebbe che il neo Ceo voglia ripartire su un ragionamento a 360 gradi sulla convenienza economica di tale strategia.
Nel dettaglio, sarebbe in corso una riflessione su dove far convogliare la raccolta, anche sulla base della convenienza economica in termini di commissioni.
Per quanto riguarda la raccolta postale, attualmente è in essere un accordo di distribuzione tra la società dei recapiti e Cassa Depositi e Prestiti tramite il quale i libretti e i buoni fruttiferi emessi da quest’ultima vengono collocati ai risparmiatori negli uffici postali. Accordo attualmente in fase di rivisitazione.
Nel risparmio gestito, invece, vi è in essere una partnership con Anima, con la quale nel novembre scorso è stato siglato un patto parasociale che prevede la salita del Gruppo romano fino al 25% della Sgr milanese dall’attuale 10 per cento. Il tutto tramite il conferimento delle attività di Poste nell’asset management (BancoPosta Fondi Sgr) entro l’anno in corso.
Allo stato attuale, tuttavia, si tratta solo di ipotesi, dato che Del Fante ha appena iniziato a lavorare all’impostazione del nuovo piano industriale, che sarà pronto tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo.
Intanto alle 12:45 a Piazza Affari le azioni di Poste risultano flat a 6,31 euro. Pesante calo invece per Anima, che arretra dell’1,5% a 5,87 euro.