Sarebbero tre i motivi alla base della mozione di sfiducia presentata dall’azionista di riferimento e vice presidente di Carige, Vittorio Malacalza, nei confronti dell’Ad Guido Bastianini.
Fonti di stampa riportano, infatti, che le ragioni risiedono nell’incertezza sull’ammontare della ricapitalizzazione, che sarebbe compreso in un range tra i 450 e i 600 milioni, considerando anche la conversione dei bond Tier1, la non completa chiarezza sul ruolo degli advisor finanziari e la vaghezza sulle modalità di scorporo degli npl.
Della mozione, appoggiata anche dal resto del consiglio di amministrazione, si discuterà nel board del prossimo 9 giugno, dove potrebbero esserci le dimissioni dell’Ad.
Tuttavia, l’auspicio del cda resta quello di velocizzare il più possibile l’avvio della ricapitalizzazione e lo scorporo del portafoglio da 2,4 miliardi di npl, quest’ultimo previsto entro fine anno.
L’obiettivo è quello di deliberare il tutto nel successivo cda fissato per il 13 giugno, dove potrebbe essere convocata anche l’assemblea straordinaria per dare il via libera all’aumento di capitale.
Nel frattempo prosegue il calo di Carige a Piazza Affari, con le azioni che alle 14:25 lasciano sul terreno il 5,8% a 0,23 euro.