Mentre a Piazza Affari è calma dopo la tempesta sui titoli Carige, dietro le quinte continuano a farsi sentire le conseguenze dello scontro al vertice. Oggi in Borsa le azioni della banca genovese segnano un +0,1% a 0,23 euro, dopo aver lasciato sul terreno l’8,4% negli ultimi cinque giorni.
La dura presa di posizione del principale socio e vice presidente Vittorio Malacalza, che ha sfiduciato l’Ad Guido Bastinanini con una lettera presentata al cda del 30 maggio, ha suscitato la perplessità di alcuni azionisti, che temono danni superiori ai benefici di tale presa di posizione.
Un malumore che ha indotto Malacalza stesso a giustificare il suo comportamento. “Le ragioni del mio dissenso” ha dichiarato l’imprenditore, “nascono dal fatto che è in gioco esclusivamente il miglior perseguimento degli interessi di Banca Carige e di tutti gli stakeholder. Oltre che ai tempi e all’efficacia delle misure di rilancio. le ragioni del dissenso rispetto alle azioni e alle proposte del management di Carige riguardano sostanzialmente le scelte che la banca deve assumere per ottemperare alle prescrizioni dell’Autorità di Vigilanza e all’individuazione delle soluzioni più idonee per rapidità, efficienza, fattibilità e conservazione del valore. È nella considerazione che sono in gioco gli interessi della banca e il cda, nella sua indipendente valutazione, dovrà responsabilmente esprimersi”.
Da Bastianini, invece, non sono giunti commenti e ora c’è chi si domanda se il manager si appresti a gettare la spugna concordando un’uscita o si appresti a fare resistenza. In ogni caso, i soci della banca vorrebbero conoscere nel dettaglio le motivazioni delle critiche di Malacalza.