Mercati – L’Europa rallenta in scia ai dati Usa, Milano passa in negativo

I principali listini europei ripiegano dai massimi della seduta, dopo i dati sul mercato del lavoro americano sotto le attese, nonostante l’avvio non negativo di Wall Street. Intorno alle 15:50 il Dax di Francoforte scende dal record storico segnato in precedenza a 12.880 punti ma avanza ancora dell’1,2%, il Cac 40 di Parigi e l’Ibex 35 di Madrid guadagnano lo 0,4-0,5%, il Ftse 100 di Londra è a +0,2% mentre il Ftse Mib cambia segno e scivola a -0,1 per cento.

I non farm payrolls del Bureau of Labor Statistics non hanno confermato le indicazioni positive giunte ieri da Adp sul settore privato, evidenziando nel mese di maggio soltanto 138 mila nuove buste paga nel settore non agricolo, a fronte delle 182 mila attese.

Rivista nettamente al ribasso anche la rilevazione di aprile, da 211 mila a 174 mila unità. In diminuzione pure il tasso di partecipazione al lavoro, dal 62,9% al 62,7%, mentre il tasso di disoccupazione è sceso inaspettatamente dal 4,4% al 4,3 per cento.

Numeri complessivamente deludenti, che mettono pressione alla Fed in vista della riunione in programma tra due settimane in cui dovrebbe essere chiarito il ritmo degli ulteriori rialzi dei tassi di interesse.

Brusca reazione del dollaro sul Forex, con l’EUR/USD che risale repentinamente a 1,127 mentre il cambio USD/JPY buca al ribasso la soglia di 111 e sprofonda fino a 110,5.

Fra le materie prime il petrolio continua a scambiare in territorio negativo scontando anche la decisione di Trump di non rispettare gli accordi ambientali di Parigi. Una scelta che fa pensare ad un ulteriore incremento della produzione americana, spingendo Wti e Brent in ribasso di circa due punti percentuali rispettivamente a 47,5 e a 49,7 dollari al barile.

Sul mercato obbligazionario, dopo i dati macro sottotono, piovono acquisti sul T-Bond statunitense, il cui rendimento cala rapidamente di 4 punti base al 2,17 per cento. Per quanto riguarda l’Italia, il rendimento del Btp decennale si attesta al 2,23% con un differenziale dal Bund in area 195 punti base.

A Piazza Affari continua la corsa di PRYSMIAN (+3,1%) dopo la promozione da ‘neutral’ a ‘buy’ da parte di Goldman Sachs con target price elevato da 27 a 30 euro. Bene anche RECORDATI (+3,2%) e ITALGAS (+1,5%), ancora sostenuta dal piano presentato mercoledì e giudicato positivamente dagli analisti.

Corre anche ATLANTIA (+1,9%), che beneficia ancora in parte delle dichiarazioni di ieri del presidente di Abertis, secondo cui il mercato accetterà la proposta del Gruppo italiano e difficilmente ci sarà opposizione da parte del governo spagnolo.

Perdono terreno i bancari dopo gli acquisti della mattinata, con BANCO BPM (+0,4%), UNICREDIT (+0,1%) e INTESA (+0,5%) poco sopra la parità mentre BPER cede l’1,5 per cento. L’istituto di piazza Gae Aulenti ha raggiunto un accordo con Bank Pekao per la cessione di partecipazioni per complessivi 142 milioni.

Passa in negativo FCA (-0,4%) mentre salgono ancora EXOR (+1,5%) e FERRARI (+1,2%).

Sulla parità TELECOM ITALIA, reduce dalla nomina di Arnaud de Puyfontaine alla carica di presidente, con Giuseppe Recchi vice presidente. Resta da chiarire il nodo della partecipazione del 29,9% in MEDIASET (+0,6%) da parte del Gruppo francese, con quest’ultimo intenzionato a fare appello alla decisione dell’Agcom entro il 20 giugno.

Nel frattempo, la società di Cologno Monzese ha presentato un esposto all’Agcom contro il bando per i diritti televisivi 2018-2021 della Serie A.

Arretrati i petroliferi in scia al nuovo calo delle quotazioni del greggio con SAIPEM, che si è aggiudicata nuove commesse per 230 milioni di dollari in Mozambico, nel Mediterraneo e nel Mar Nero, a -0,8%, TENARIS a -0,7% ed ENI, che ha avviato il progetto Coral South in Mozambico, a -1,5 per cento. Scivola in fondo al Ftse Mib YNAP, in calo di un punto e mezzo percentuale.