Prosegue in rosso la seduta delle borse europee, in una giornata dai volumi ridotti per la chiusura di Francoforte per festività. Intorno alle 15:45, dopo l’avvio in frazionale ribasso di Wall Street, Piazza Affari evidenzia ancora la peggior performance del Vecchio Continente, con il Ftse Mib in calo dello 0,9% in area 20.740 punti. In rosso anche il Cac 40 di Parigi (-0,7%), il Ftse 100 di Londra (-0,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,1%).
A pesare sui listini internazionali sono soprattutto le tensioni geopolitiche, dopo gli attacchi terroristici di Londra del weekend e l’interruzione dei rapporti diplomatici e delle vie di trasporto con il Qatar da parte di Arabia Saudita, Egitto, Bahrein ed Emirati Arabi. L’accusa nei confronti di Doha è quella di sostenere il terrorismo nei Paesi confinanti e nello Yemen, minando la stabilità della regione.
Una notizia che ha inizialmente favorito un recupero del petrolio, ma l’oro nero ha successivamente invertito la rotta tornando a cedere circa l’1% con Wti e Brent rispettivamente a 47,1 e a 49,4 dollari al barile. Alcuni operatori, infatti, temono che possa essere messo a rischio l’accordo per i tagli alla produzione confermato il 25 maggio, anche se il Qatar è tra i Paesi esportatori minori.
Sul fronte macro, la mattinata è stata caratterizzata dai dati finali di Markit sugli indici Pmi servizi e Pmi composto dell’Eurozona e di diversi Paesi europei per il mese di maggio. Negli Stati Uniti sono stati diffusi gli stessi indicatori (in lieve calo), mentre nel pomeriggio sono attesi gli indici Ism sull’attività non manifatturiera (maggio) e gli ordini alle fabbriche e di beni durevoli di aprile.
Sul Forex il dollaro recupera parzialmente terreno sull’euro (EUR/USD a 1,125) e sullo yen (USD/JPY a 110,6), allontanandosi a fatica dai minimi di 7 mesi dopo il tonfo di venerdì in seguito al dato deludente sulle nuove assunzioni di maggio. Risale la sterlina, con il cambio GBP/USD a 1,293 e il cross EUR/USD a 0,87, in attesa delle elezioni di giovedì prossimo.
A Piazza Affari proseguono le vendite su MEDIASET (-3,7%), che potrebbe risentire dell’incertezza che caratterizza ancora il dossier Vivendi. Secondo fonti di stampa, il colosso media francese sarebbe pronto a congelare la parte eccedente il 9,9% detenuto in Mediaset, ma avrebbe un anno di tempo per farlo.
Deboli anche i bancari con BANCO BPM (-2,9%), BPER (-1,7%), INTESA (-1,6%) e UBI (-1,4%) tra le peggiori. Vendite anche su RECORDATI (-2,5%), BANCA GENERALI (-2,3%) e BUZZI (-2%).
Tra le utilities, invece, ITALGAS (-1,2%) risente del downgrade da parte di Hsbc, che ha abbassato il giudizio da ‘buy’ ad ‘hold’ rivedendo però al rialzo il target price da 4,1 a 4,7 euro.
Ribassi più contenuti per FCA (-0,8%), grazie ai dati sulle immatricolazioni in Brasile che a maggio hanno segnato un +18,8% su base annua.
Poco sotto la parità TENARIS (-0,3%), che beneficia dell’aumento del numero di impianti di trivellazione in Nord America mostrato dai dati Baker Hughes venerdì sera. Tra i petroliferi ENI flette dello 0,2% mentre SAIPEM lascia sul terreno l’1,7 per cento. In controtendenza nel listino principale BREMBO, in rialzo dell’1,4 per cento.