Il Ftse Mib archivia gli ultimi cinque giorni in ribasso dell’1,3% a 20.928 punti, zavorrato in particolare dall’andamento negativo dei comparti bancario e media. Arretra dello 0,3 per cento il comparto in esame, in sottoperformance rispetto al +1,3% dell’Euro Stoxx di riferimento. Vendite su Moncler (2,6%), mentre prosegue il trend positivo per Geox (+2,4%).
Un’altra ottava negativa per il Ftse Mib che chiude a 20.928 punti, con un calo dell’1,3 per cento, generato soprattutto dalle vendite nei comparti bancario e media. In frazionale ribasso il Ftse Italia moda, prodotti per la casa e per la persona (-0,3%), più debole rispetto all’Euro Stoxx di riferimento, che invece guadagna l’1,3 per cento, grazie soprattutto alle buone performance dei titoli francesi del lusso.
Nel lusso nazionale spicca la caduta del titolo Moncler, sceso a 21,52 euro con un ribasso del 2,6 per cento. L’azione della maison guidata da Remo Ruffini archivia l’ultimo mese con difficoltà perdendo il 6,5% del proprio valore.
Segnali di recupero invece per Ferragamo che, dopo il tonfo dell’ottava precedente, resta sopra la parità, grazie anche alle indicazioni positive arrivate da Hsbc, che ha confermato il buy sul titolo, con target price a 32 euro. Gli analisti hanno rivisto al ribasso le stime sull’utile per azione, tagliandole del 15% per il 2017 e del 4% per il 2018, mentre hanno migliorato del 3% quelle riferite al 2019, ritenendo che la ristrutturazione potrebbe richiedere un pò più di tempo.
Leggera flessione invece per Luxottica (-0,1%), che beneficia del miglioramento di raccomandazione da neutral a buy da parte di Bryn Garnier, con prezzo obiettivo aumentato da 52 a 64 euro. Gli analisti evidenziano in particolare il progressivo miglioramento dei fondamentali e i multipli interessanti in vista della fusione che dovrebbe portare alla creazione del colosso EssilorLuxottica.
Tra le mid cap brilla Geox (+2,4%), in buona forma soprattutto venerdì scorso, mentre retrocede dell’1,7% Cucinelli. In calo dell’1,6% anche il titolo Ovs, che risente del taglio di raccomandazione da ‘buy’ ad ‘add’ da parte degli analisti di Banca Imi, che hanno però alzato da 6,6 a 7,4 euro il target price.
Tra le small cap, in progresso Basicnet (+1,2%), che ricordiamo ha in corso un piano di acquisti di azioni proprie. Stefanel chiude invece con un calo superiore al 4 per cento, dopo aver comunicato che a fine aprile scorso l’indebitamento finanziario netto consolidato era pari a 92,5 milioni, in aumento rispetto agli 85,2 milioni di fine 2016.