Nel primo trimestre 2017 il settore ha mostrato un andamento complessivamente positivo. Migliorati infatti tutti i principali margini reddituali, ad eccezione dell’utile netto (-1%). Sul fronte patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto totale aumenta dell’1,7% rispetto a fine 2016.
RICAVI – Nel primo trimestre 2017 i ricavi complessivi del settore segnano una crescita dell’8,7% a 1.264,6 milioni.
Nel dettaglio, la quota più consistente è quella di Campari che, con il 29,8% del totale, ha riportato un progresso del 15% a 376,6 milioni. Tale dinamica media la crescita organica del 5,7%, l’effetto perimetro positivo del 6,6% dato dall’acquisizione Grand Marnier, la conclusione di alcuni conclusione e la cessione di business non strategici. Si rileva infine un effetto cambi positivo pari al 2,7 per cento.
Buono anche l’andamento di Marr che ha realizzato ricavi pari a 319,8 milioni (+7,7%), pari al 25,3% del totale. Dalla ripartizione per segmento di attività si evidenzia che il maggior contributo deriva dallo Street Market (ristoranti e hotel non appartenenti a gruppi o catene), che realizza ricavi pari a 186,7 milioni (+10,4%), beneficiando anche del contributo per 9,3 milioni di DE.AL. e di Speca. A seguire, il National Account (operatori della ristorazione commerciale strutturata e della ristorazione collettiva), con un fatturato in aumento del 2,2% a 71 milioni. Le vendite ai clienti della categoria dei Wholesale si attestano a 65,5 milioni (+5,8%).
Performance positive anche per altri gruppi del settore, quali Massimo Zanetti Beverage Group (+7,1% a 233,6 milioni) e Ivs Group (+15% a 97,5 milioni).
Diversamente evidenziano una contrazione dei ricavi La Doria (-0,4% a 167,5 milioni) e Valsoia (-7,1% a 23,8 milioni).
EBITDA – L’Ebitda complessivo si attesta a circa 143 milioni e segna un progresso del 9,5 per cento. Nel dettaglio si rileva che il 55% dell’aggregato è riferito a Campari, con un ammontare pari a 78,6 milioni, in crescita del 17,7%. Buon andamento dell’Ebitda anche per Ivs Group, che segna una crescita del 14% a 23,6 milioni e per Marr, che ha evidenziato una crescita del 5% a 15,5 milioni.
EBIT – L’Ebit totale è pari a 98,8 milioni, in aumento dell’8%. Nel dettaglio si evidenzia che è Campari a pesare maggiormente con 64,4 milioni, che esprime il 65,2% del totale e segna un progresso del 19,5%, in presenza di ammortamenti aumentati del 10,1% a 14,2 milioni. Segue Ivs Group, con un risultato operativo di 11,9 milioni, pari al 12% del totale e in progresso del 13,1%, in presenza di ammortamenti e svalutazioni cresciuti del 9,1% a 10,6 milioni.
UTILE NETTO – L’utile netto del comparto si fissa a 17,2 milioni, in flessione dell’1%, a cui Marr ha contribuito con 6,7 milioni, pari al 39% dell’aggregato, in progresso dell’8,7 per cento. Importante contributo di Ivs Group con 5,6 milioni, in aumento dello 52,9%. Molto bene Massimo Zanetti Beverage Group il cui utile è salito del 78,9% a 2,3 milioni, riflettendo in particolare la riduzione degli oneri finanziari a seguito della riorganizzazione del debito nonché l’impatto dei tassi di cambio.
INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO – Dal lato patrimoniale l’indebitamento finanziario netto totale ammonta a 1.943,1 milioni, in aumento dell’1,7% rispetto a fine 2016. A pesare maggiormente sul totale è Campari, il cui indebitamento è salito però solamente dello 0,6% a 1.206,3 milioni nonostante l’esborso di circa 40 milioni per l’acquisizione di Bulldog in quanto in parte compensato dall’incasso a seguito della cessione del business vinicolo cileno.
Positivo invece l’apporto di ePrice, con liquidità nette pari a 40,7 milioni.