Apertura in frazionale ribasso per i listini europei, prudenti in vista del tris di eventi in programma domani: elezioni politiche in Gran Bretagna, meeting del board della Bce e testimonianza al Senato di James Comey, l’ex direttore Fbi licenziato da Trump. Intorno alle 9:10 il Ftse Mib di Milano e il Dax di Francoforte cedono lo 0,3%, il Cac 40 di Parigi e il Ftse 100 di Londra sono a -0,2%, mentre l’Ibex 35 di Madrid arretra dello 0,9 per cento.
Sul Forex il cambio euro/dollaro è poco mosso a 1,1275, in attesa della riunione di Tallinn e di verificare se il presidente Mario Draghi utilizzerà toni meno accomodanti rispetto ai precedenti interventi, alla luce dei rischi in diminuzione. Stabile lo yen, dopo il rialzo di ieri in virtù dell’incertezza e del suo status di valuta rifugio. L’USD/JPY scambia a 110,4 mentre l’EUR/JPY è in area 123,3.
Sul fronte macro sono stati diffusi i dati di aprile sugli ordinativi alle fabbriche tedesche, che hanno segnato una battuta d’arresto (-2,1% su base mensile) maggiore del previsto (-0,3%), dopo il +1,1% messo a segno nel mese di marzo. In mattinata sono attese le statistiche sulle vendite al dettaglio di aprile in Italia, mentre negli Stati Uniti è in programma l’indice Mba sulle richieste di ipoteche relative alla settimana terminata il 2 giugno.
Nel pomeriggio verranno resi noti anche i dati ufficiali Eia sulle scorte settimanali di petrolio degli Stati Uniti. Nel frattempo Wti e Brent sono in lieve calo, intorno a 48 e a 50 dollari al barile rispettivamente, dopo che l’Api ha stimato un aumento delle riserve oltre le attese. Sempre fra le materie prime, l’oro consolida i guadagni della seduta precedente e si assesta a 1.292 dollari l’oncia.
Sull’obbligazionario il rendimento del Btp decennale risale in area 2,26% e lo spread Btp-Bund torna a ridosso dei 200 punti base.
A Piazza Affari parte bene BANCA GENERALI (+1,1%), sostenuta anche dai dati sulla raccolta diffusi ieri, con flussi netti positivi per 669 milioni (+54,5% rispetto a maggio 2016).
Negativi i bancari tra cui UBI (-0,2%), il cui consiglio di gestione ha avviato l’esercizio della delega per l’aumento di capitale fino a 400 milioni.
In lieve calo anche MEDIASET (-0,4%). Il cda della società ha deliberato di proporre alla prossima assemblea degli azionisti, in agenda per il 28 giugno, il rinnovo della delega per l’acquisto e l’alienazione di azioni proprie per un massimo di 118 milioni di azioni circa, pari al 10% del capitale.
Fra le utilities avanza SNAM (+0,2%), che secondo le indiscrezioni di stampa sarebbe ben posizionata per l’acquisto di due asset gas di Edison.
Fra i petroliferi acquisti su SAIPEM (+0,4%) e TENARIS (+0,2%) mentre ENI cede lo 0,2 per cento.
Fuori dal listino principale attenzione a CREVAL (+1,6%), che ha sottoscritto con BENI STABILI (-0,2%) un accordo per la cessione di un portafoglio di immobili da 115,4 milioni, con una plusvalenza di circa 70 milioni e un impatto positivo sul Cet1 di 51 punti base.