Nel primo trimestre 2017 il fatturato complessivo realizzato dal settore tecnologia aumenta a 1,4 miliardi (+15% a/a). L’Ebitda totale diminuisce del 5% rispetto al pari periodo del 2016, attestandosi a 81,2 milioni. L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo ammonta a 642 milioni, in aumento del 42% rispetto a fine 2016. Il settore tecnologico conferma un discreto stato di salute, seppure con un andamento differenziato tra i diversi modelli di business.
Ricavi. Nei primi tre mesi del 2017 le società tecnologiche italiane, escluse le big cap Stm e Telecom Italia, hanno totalizzato ricavi per complessivi 1,4 miliardi, in crescita del 14,7% rispetto al medesimo periodo del 2016.
Tra le Small Cap, Tas ha realizzato la variazione positiva più significativa del fatturato (+28,4%). I ricavi core sono costituiti principalmente da licenze software e relative manutenzioni (29,4%), royalties, canoni di utilizzo e servizi Saas (15,1%), canoni di assistenza e servizi professionali (55,5%). A livello geografico, il giro d’affari è cresciuto significativamente in Spagna (+60,2%) e in Francia (+7,9%).
Il giro d’affari di Txt aumenta del 24,9%, beneficiando del contributo di Pace GmbH di 1,9 milioni (acquisita e consolidata a partire dal 1 aprile 2016) e una crescita organica del 11,4 per cento.
Crescita del fatturato a doppia cifra anche per Tecnoinvestimenti (+15,3%) grazie all’apporto dei due gruppi acquisiti nel periodo: Co.Mark, consolidato a partire dal 1° aprile 2016 e Visura, consolidato dal 1° luglio 2016.
Viceversa, Eurotech ha riportato una contrazione delle vendite del 26,8 per cento. Storicamente l’andamento del primo trimestre non è molto significativo in quanto è il più debole dell’anno, e alcune delle opportunità che si erano manifestate tardano ancora a realizzarsi con ordini e con fatturato posticipati rispetto alle aspettative di inizio periodo.
Tra le Mid Cap, crescita a doppia cifra per Esprinet (+21,1% a/a) grazie alle acquisizioni completate nello scorso esercizio. A parità di perimetro di consolidamento il fatturato sarebbe salito dell’1 per cento.
Ebitda. Il margine operativo lordo complessivo del comparto tecnologico registra un progresso dell’11,9% a/a, attestandosi a complessivi 81,2 milioni. Sul risultato pesano soprattutto le variazioni negative di Esprinet (-17,8%) e Snai (-24,5%), insieme agli Ebitda negativi di Acotel Group (2,1 milioni), Eurotech (2,9 milioni) e Itway (0,2 milioni).
Da sottolineare invece la crescita dell’Ebitda di Tecnoinvestimenti (+42,9%), grazie al contributo di Co.Mark (1,8 milioni) e di Visura (1,5 milioni). Bene anche lo sviluppo del margine operativo lordo di Retelit (22,2%) e Txt (+11,5%), grazie all’incremento del valore della produzione.
Indebitamento finanziario netto. Complessivamente la posizione finanziaria netta del settore tecnologico è passata da 453,1 a fine 2016 a 642,2 milioni al 31 marzo 2017. L’incremento è stato condizionato principalmente da Esprinet, la cui posizione è passata da una liquidità netta di 105,4 milioni a un debito netto di 117,3 milioni, in relazione all’andamento del capitale circolante e all’utilizzo di programmi di factoring “pro soluto” dei crediti commerciali e cartolarizzazione degli stessi.
Da evidenziare infine che tutte le società (tranne Tas), che a fine dicembre 2016 presentavano un saldo positivo, hanno visto aumentare la propria liquidità nel primo trimestre 2017. In particolare, la posizione finanziaria netta di Txt è cresciuta del 63,4% grazie al positivo cash flow generato nel trimestre e alla riduzione del capitale investito.
In miglioramento del 41,6% anche della liquidità netta di Acotel Group che sale a 11,4 milioni per effetto dell’accordo con Intesa Sanpaolo che ha consentito di estinguere il contenzioso sorto a seguito del mancato successo dell’operatore mobile virtuale Noverca.
Nel complesso il settore tecnologico conferma un discreto stato di salute, seppure con un andamento differenziato tra i diversi modelli di business.