Il salvataggio di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza potrebbe ricevere un contributo anche dai dipendenti.
La proposta è giunta da Giulio Romani, segretario della Firts Cisl, uno dei principali sindacati del comparto bancario, a margine di un convegno organizzato dalla stessa sigla sindacale.
L’idea formulata dal segretario prevede la possibilità di destinare il 5% della retribuzione come contributo per un finanziamento a un fondo per l’acquisto delle sofferenze, e l’investimento verrebbe rimborsato in 10 anni. In questo periodo di tempo si auspica che possa essere recuperato valore dai crediti deteriorati. Il contributo sarebbe versato in una società veicolo che sia compartecipata anche da altre banche, fondazioni e imprese del territorio che possano comprare quei crediti ai valori di libro.
Questa soluzione, precisa Romani, “Mira a rendere i lavoratori parte attiva della strategia di risoluzione della crisi, conciliando gli interessi delle diverse parti in causa”.
Il sindacalista ha poi aggiunto: “In cambio chi mostra di credere nel rilancio delle banche dovrà poter ricevere un warrant o una opzione esercitabile a scadenza per avere azioni dell’istituto”.
La proposta è stata accolta favorevolmente da Carmelo Barbagallo, responsabile della vigilanza di Bankitalia.