Ieri seduta all’insegna della volatilità per le borse europee, appesantite anche dal tonfo del petrolio. Le quotazioni del greggio sono infatti crollate, con il Brent (-3,6%) a 48,3 dollari e il Wti (-4,4%) a 46,1 dollari, dopo la pubblicazione da parte dell’Eia dei dati settimanali sulle scorte Usa, risultati ampiamente peggiori delle attese.
Milano ha invertito la rotta nel finale chiudendo in territorio negativo, con il Ftse Mib che ha terminato le contrattazioni con un -0,1% a 20.740 punti. In lieve ribasso anche il Dax di Francoforte (-0,1%), il Cac 40 di Parigi (-0,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,1%). La peggiore piazza è risultata però Londra, dove il Ftse 100 ha perso lo 0,6% penalizzato dal rafforzamento della sterlina in attesa delle elezioni di oggi.
Il Ftse AIM Italia invece ha segnato un calo dello 0,5%, sovraperformando il London Ftse Aim 100 (-0,6%) ma in linea con il London Ftse Aim All Share (-0,5%). In calo i volumi scambiati, che si sono attestati a 8.214.376, inferiori rispetto ai volumi medi delle 5 sedute precedenti.
Ancora una seduta di acquisti su Casta Diva Group, che ha messo a segno un guadagno del 7% scambiando 125.500 titoli, un volume assolutamente superiore rispetto alla media delle precendenti sedute, performance in scia alla presentazione di martedì scorso del piano strategico per i prossimi tre anni, che a fine 2019 evidenzia un valore della produzione di 33,5 milioni, con un cagr del 10 per cento, portando l’Ebitda margin all’8% (vs. 3% del 2016). A fine piano il gruppo dovrebbe presentare disponibilità finanziarie nette per 2,6 milioni, inmiglioramento rispetto all’indebitamento di 0,8 milioni del 31 dicembre2016.
Attenzione su GPI, che ha riportato un rialzo del 6,8% con oltre 139.000 titoli trattati, un livello al di sopra dei volumi medi delle precedenti sedute. Si ricorda che lo scorso 30 maggio il Cda del partner tecnologico di riferimento nel mercato della Sanità ha esaminato di recente alcuni dati relativi al primo trimestre 2017, tra cui il valore della produzione del gruppo che si è attestato a 39,1 milioni. A fine marzo il gruppo aveva in corso la partecipazione a 65 gare, per un ammontare teorico complessivo di valore della produzione pari a 295 milioni. Mediamente il gruppo ha un hit rate del 25% sulle gare a cui partecipa. Nella stessa sede il Cda ha approvato il progetto di fusione per incorporazione nella capogruppo della controllata SPID, con l’obiettivo di proseguire nel processo di razionalizzazione della struttura societaria.