Nel primo trimestre 2017 le società quotate operanti nelle infrastrutture, settore che include concessionari autostradali, gestori aeroportuali e torri trasmissive, hanno registrato nel loro complesso una moderata crescita dei principali aggregati economici. In particolare si rileva un aumento dei ricavi dell’8% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. Positivo l’effetto leva operativa, grazie al quale l’Ebitda segna un progresso del 9 per cento. L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2017 è diminuito del 22% rispetto a fine 2016, con un debt/equity sotto l’unità. Lo stato di salute del settore appare quindi buono nonostante il quadro macroeconomico ancora stagnante, in particolare a livello nazionale.
Ricavi. Le realtà infrastrutturali italiane nel primo trimestre 2017 raggiungono un fatturato complessivo di 1,8 miliardi, in crescita dell’8,1% rispetto al pari periodo dello scorso anno.
Atlantia, con il 74% dei ricavi totali del settore, ha dato il maggior contributo con un giro d’affari salito a 1,3 miliardi (+9,5% a/a). Aeroporto di Bologna realizza invece la miglior performance con uno sviluppo del 10,8% su base annua.
Traffico. Gli ottimi dati sul traffico passeggeri degli aeroporti e il volume dei veicoli transitati sulle rete autostradali in concessione hanno essenzialmente trainato la crescita dei ricavi.
Nel dettaglio, Aeroporti di Roma (Fiumicino e Ciampino) ha registrato un aumento dei passeggeri trasportati dell’1,4% (+3,2% neutralizzando gli effetti di calendario), Save (Venezia e Treviso) del 6,8%, Aeroporto di Bologna del 4,6% e Toscana Aeroporti (Firenze e Pisa) del 5,6 per cento.
Per quanto riguarda le autostrade, Autostrade per l’Italia (Aspi) ha segnato una crescita del traffico del 2,7% neutralizzando gli effetti calendariali, ossia quelli legati all’anno bisestile e alle festività pasquali.
Enav ha registrato invece una lieve flessione delle unità di servizio, misura convenzionale ponderata che tiene conto del peso dell’aeromobile al decollo, calcolate in traffico di rotta (-1%) e in traffico di terminale (-0,6%). Una dinamica influenzata dalla tipica stagionalità del settore, che in questo periodo dell’anno segna i livelli più bassi di attività a fronte di un trend di costi lineare durante tutto l’anno.
Ebitda. Il margine operativo lordo complessivo delle 9 società infrastrutturali ha mostrato una progressione dell’8,8% a 948 milioni, con un Ebitda margin passato dal 53 al 54 per cento, grazie anche al miglioramento dell’efficienza attraverso la riduzione dei costi operativi.
L’Ebitda del gruppo Atlantia, pari a 785 milioni (+8,9%) rappresenta l’83% del totale, mentre la miglior performance è attribuibile a Save il cui sviluppo è stato del 25,8% su base annua.
Debito. L’indebitamento finanziario netto complessivo al 31 marzo 2017 si attesta a 11,8 miliardi, in contrazione del 21,9% rispetto al valore di fine 2016. Autostrade Meridionali e Aeroporto di Bologna sono le uniche società che presentano liquidità nette rispettivamente pari a 160,7 e 5,5 milioni.
Per quanto riguarda il rapporto Debt/Equity, Rai Way e Inwit hanno un gearing molto contenuto che non supera lo 0,1x. Atlantia evidenzia invece il grado di copertura più elevato e pari a 1,12 volte (1,17x nel 2015).
Investimenti. Un elemento importante per le società infrastrutturali sono i capex. Gli investimenti autostradali sulla rete nazionale ammontano complessivamente a 117 milioni, interamente effettuati da Autostrade per l’Italia.
Gli investimenti in attività aeroportuali risultano complessivamente pari a 112,2 milioni: Aeroporti di Roma (61 milioni), Save (47,2 milioni), Toscana Aeroporti (2,9 milioni) e Aeroporto di Bologna (1,1 milioni).
Lo stato di salute del settore delle infrastrutture appare buono nonostante il quadro macroeconomico, in particolare quello domestico, rimanga ancora stagnante.