Mercati – Europa sopra la parità in attesa di Draghi, bene il Pil dell’Eurozona

Borse europee in frazionale rialzo, in attesa dell’intervento di Mario Draghi a margine della riunione della Bce, nel giorno in cui si tengono inoltre le elezioni nel Regno Unito. Poco prima delle 12:00 l’Ibex 35 di Madrid è a +0,6%, il Dax di Francoforte avanza dello 0,4%, il Cac 40 di Parigi guadagna lo 0,3%, mentre il Ftse Mib di Milano e il Ftse 100 di Londra sono più arretrati rispettivamente a +0,2% e invariato.

Sul fronte macro, dopo i dati sopra le attese sulla produzione industriale tedesca di aprile, è stata diffusa la lettura finale del Pil dell’Eurozona del primo trimestre. La rilevazione ha battuto le aspettative degli analisti, segnando una crescita dello 0,6% su base trimestrale (+0,5% il consensus) e dell’1,9% rispetto all’anno precedente (+1,7% la stima).

In attesa delle parole di Draghi da Tallinn l’euro cede leggermente terreno rispetto al dollaro, tornando in area 1,124. Secondo indiscrezioni, l’Eurotower potrebbe tagliare le stime di inflazione per il triennio 2017-2019 all’1,5% circa dai precedenti 1,6-1,7 per cento. Il biglietto verde recupera la soglia dei 110 yen, mentre in giornata è attesa la testimonianza al Senato statunitense di James Comey, l’ex capo dell’Fbi licenziato da Trump. Poco mossa la sterlina nel giorno del voto, con il GBP/USD a 1,294 e l’EUR/GBP a 0,868.

Tra le materie prime il petrolio tenta un timido rimbalzo dopo il crollo di ieri seguito all’aumento oltre le aspettative delle scorte Usa, con il Brent (+0,9%) a 48,5 dollari e il Wti (+0,8%) a 46,1 dollari. Ritraccia leggermente l’oro, tornando a 1.285 dollari l’oncia.

Sull’obbligazionario, infine, si allenta la tensione sullo spread Btp-Bund che cala a 197,5 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,25 per cento.

A Piazza Affari gli acquisti premiano AZIMUT (+1,6%), FERRARI (+1,4%) che aggiorna i massimi storici a 82,3 euro e BUZZI (+1,2%). Bene anche STM (+1%), nuovamente positiva dopo il balzo di ieri in scia al buon andamento del settore.

In ordine sparso i bancari, mentre si affaccia la possibilità di una soluzione di sistema per il salvataggio delle venete, con una ripartizione pro-quota degli 1,2 miliardi richiesti dall’Unione Europea ai privati. UNICREDIT avanza dello 0,5%, INTESA cede lo 0,5% mentre UBI guadagna l‘1,2 per cento.

Ben intonata anche BANCO BPM (+1%) che oggi riunisce il cda per discutere il verbale ispettivo della Bce arrivato lo scorso 25 maggio. La vigilanza chiede entro fine anno di attuare interventi su credito, rischi e audit, mentre non è stata avanzata nessuna richiesta aggiuntiva sul capitale.

Fra i servizi finanziari guadagna terreno FINECO (+0,6%), che a maggio ha riportato flussi positivi per 464 milioni, portando il totale da inizio anno a 2,4 miliardi.

Pesante FERRAGAMO (-2,9%), in fondo al listino principale. Le quotazioni risentono in parte del downgrade effettuato dagli analisti di MainFirst, che hanno rivisto al ribasso la raccomandazione portandola ad ‘underperform’ con target price a 22 euro. Ieri anche gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno tagliato le stime sulla società, riducendo da 27,50 a 26 euro il target price, ma confermando la raccomandazione ‘hold’.

Vendite anche su FCA (-1,6%), SAIPEM (-1,4%) e BREMBO (-1,2%).