Mercati – Milano faro d’Europa con i finanziari, spread Btp-Bund cala a 190 bp

Borse europee poco mosse ad eccezione di Piazza Affari, dove il Ftse Mib avanza dello 0,9% grazie anche allo stallo sulla riforma elettorale che allontana l’ipotesi di elezioni anticipate. Intorno alle 15:50 fra gli altri listini continentali l’Ibex 35 di Madrid è a +0,4%, il Dax di Francoforte avanza dello 0,3%, il Cac 40 di Parigi è invariato mentre il Ftse 100 di Londra arretra dello 0,3 per cento.

Partenza poco mossa nel frattempo a Wall Street, dove l’attenzione sarà focalizzata oggi sull’audizione al Senato dell’ex capo dell’Fbi James Comey. Il tutto nel giorno in cui gli elettori del Regno Unito sono chiamati al voto, mentre si è da poco conclusa la riunione di Tallinn della Bce.

L’Eurotower ha lasciato invariati i tassi di riferimento, ribadendo che resteranno ai livelli attuali “per un periodo di tempo prolungato e ben oltre l’orizzonte del programma di acquisto titoli”, togliendo però il riferimento a tassi più bassi. A margine del meeting il governatore dell’istituto centrale, Mario Draghi, ha ribadito la necessità di continuare con gli stimoli monetari per sostenere la ripresa dell’inflazione, in particolare per incrementare i salari.

Alla luce della recente volatilità dei prezzi, dovuta soprattutto alla componente dell’energia, la Bce ha rivisto al ribasso (rispetto a marzo) le proiezioni sull’inflazione nel triennio 2017-2019, portandole rispettivamente all’1,5%, all’1,3% e all’1,6 per cento. Nel contempo sono state alzate le stime sul Pil, rispettivamente all’1,9%, all’1,8% e all’1,7% nei tre anni.

Ricordiamo che in mattinata il Pil dell’Eurozona relativo al primo trimestre ha battuto le aspettative degli analisti, segnando una crescita dello 0,6% su base trimestrale (+0,5% il consensus) e dell’1,9% rispetto all’anno precedente (+1,7% la stima).

Draghi ha ribadito che i rischi sono in calo, che la deflazione è stata definitivamente scongiurata e che sono necessarie riforme per incrementare la produttività. Confermate le misure degli stimoli (acquisti mensili per 60 miliardi fino a fine 2017), con la possibilità che possano essere estesi laddove necessario.

Sul Forex l’euro continua ad arretrare rispetto al dollaro, scendendo a 1,122. Il biglietto verde resta in area 110 yen mentre la sterlina scende a 1,292 dollari nel giorno del voto.

Tra le materie prime il petrolio inverte la rotta dopo il mini rimbalzo della mattinata, con Wti e Brent che tornano a perdere punti scivolando rispettivamente a 45,5 e a 47,8 dollari al barile. Ritraccia anche l’oro, bucando al ribasso i 1.280 dollari l’oncia.

Sull’obbligazionario, infine, l’allontanarsi delle elezioni allenta la tensione sullo spread Btp-Bund che cala a 190 punti base, con il rendimento del decennale italiano in diminuzione di circa 12 basis point al 2,16 per cento.

A Piazza Affari gli acquisti premiano i servizi finanziari con AZIMUT (+3,6%), BANCA GENERALI (+3,1%) e FINECO (+2,2%) in vetta al Ftse Mib. Per quanto riguarda Fineco la raccolta di maggio ha riportato flussi positivi per 464 milioni, portando il totale da inizio anno a 2,4 miliardi.

Fra le utilities sono ben comprate ENEL (+1,9%) e SNAM (+1,6%), mentre tra i bancari spiccano UNICREDIT (+1,7%) e BPER (+1,6%). In rialzo dell’1% anche UBI che ha reso note le condizioni dell’aumento di capitale da 400 milioni.

Arretra invece BANCO BPM (-0,4%) che oggi riunisce il cda per discutere il verbale ispettivo della Bce arrivato lo scorso 25 maggio. La vigilanza chiede entro fine anno di attuare interventi su credito, rischi e audit, mentre non è stata avanzata nessuna richiesta aggiuntiva sul capitale.

Pesante FERRAGAMO (-3,9%), in fondo al listino principale. Le quotazioni risentono in parte del downgrade effettuato dagli analisti di MainFirst, che hanno rivisto al ribasso la raccomandazione portandola ad ‘underperform’ con target price a 22 euro. Ieri anche gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno tagliato le stime sulla società, riducendo da 27,50 a 26 euro il target price, ma confermando la raccomandazione ‘hold’.

Vendite anche su FCA (-1,6%), SAIPEM (-1,2%) e BREMBO (-1%).