Auto – Morgan Stanley taglia le stime sulle vendite Usa

Il settore dell’auto a stelle e strisce è stato messo sotto pressione ieri da un report di Morgan Stanley, in cui la banca d’affari americana ha abbassato le stime sulle vendite Usa per ogni anno fino al 2020.

Gli analisti ritengono infatti che il mercato dell’auto americano sia arrivato al punto più alto del proprio ciclo, raggiungendo numeri record negli ultimi anni, ed ora si appresti ad un fisiologico rallentamento.

I primi mesi del 2017 hanno mostrato un andamento in calo rispetto allo scorso anno, con gli automaker che stanno facendo ricorso a diverse iniziative, come dei super incentivi, per sostenere la domanda e rendere più attraenti i nuovi modelli.

Tattiche che, secondo Morgan Stanley, hanno come effetto quello di abbassare i prezzi dell’usato, mettendo dunque sotto pressione le vendite di auto nuove. Un trend destinato a peggiorare a partire dal 2019, quando gli attuali modelli cominceranno a diventare obsoleti, con sempre più nuovi veicoli che utilizzeranno motori e elettrici e tecnologie di guida autonoma.

Commento:

Il rallentamento del mercato americano è un tema ormai noto alla comunità finanziaria da oltre un anno e molti titoli del settore, tra cui in primis Fca, avevano già scontato tale effetto soprattutto nella prima parte del 2016.

L’elezione di Trump, tuttavia, sembrava aver ridato ossigeno al settore, notoriamente ciclico, grazie alle promesse di crescita fatte dalla nuova amministrazione Usa. Gli ultimi dati macro, però, hanno mostrato qualche segnale di debolezza dell’economia americana con consumi privati, il motore del Pil a stelle e strisce, in calo.

In tale scenario le case automobilistiche hanno messo in campo incentivi record per sostenere la domanda, mentre sta aumentando il tasso di default sui prestiti ai privati soprattutto per quanto riguarda il mercato dell’usato in un contesto in cui i tassi di interesse sono destinati ad aumentare.

Il calo delle vendite è però dovuto anche alle minori consegne alle flotte e ai noleggi, segmento meno redditizio, in linea alla strategia degli automaker di migliorare il mix prodotto privilegiando modelli a più alto valore aggiunto per sostenere la marginalità.

Una tattica che ha mostrato i suoi frutti nei primi tre mesi del 2017, con Fca, che genera oltre l’80% dell’Ebit in nord America, che è riuscita a migliorare i margini nonostante la leggera flessione dei volumi.

Infine, se da una parte è sicuramente vero che l’industria dell’auto sta imboccando la direzione dell’elettrico e delle nuove tecnologie, dall’altra non sembra che il cambiamento avverrà in tempi così rapidi.

E questo soprattutto per quanto riguarda i modelli a minor impatto ambientale, anche alla luce dello scarso interesse del presidente Trump per le tematiche “green”, confermato dalla volontà di ritirarsi dall’accordo sul clima di Parigi.