Titoli poco mossi in Borsa, all’indomani del dato sulla raccolta di maggio 2017 pari a 308 milioni per il gestito, cifra doppia rispetto all’anno precedente, che ha portato a un incremento del 3,2% del titolo in Borsa. L’Ad Foti, in un’intervista, ha detto che questa tendenza proseguirà anche nella seconda parte dell’anno, per il quale ha prospettato un solido incremento dei ricavi e della raccolta.
Pausa di riflessione in Borsa per Fineco, dopo che ieri ha presentato ottimi dati sulla raccolta mettendo a segno un rialzo del 3,2 per cento. Oggi, a Piazza Affari, le azioni della banca guidata da Alessandro Foti sono poco mosse e alle 11:14 segnano un +0,1% a 7,15 euro.
I titoli della società attiva nel settore del risparmio gestito hanno guadagnato da inizio anno il 34,1%, miglior performance tra i big del comparto, come evidenzialo dal grafico seguente.
L’andamento è legato alle prospettive positive della società, come rimarcato ieri in un’intervista rilasciata da Foti, in cui il manager ha dichiarato di attendersi una solida crescita per l’anno in corso basata su uno sviluppo organico e su una diversificazione del business mix. Foti ha invece escluso nuove acquisizioni.
In particolare, l’Ad è convinto che nel 2017 Fineco potrà registrare un consistente incremento degli asset, della massa gestita e dei ricavi, proseguendo con il passo di crescita costante e non volatile evidenziato finora dalle attività commerciali e dai risultati della società.
Le aree su cui si focalizzerà lo sviluppo saranno l’attività creditizia, per la quale ha come obiettivo la concessione di 700 milioni di mutui ipotecari per l’anno in corso, e l’asset management, allo scopo di ridurre la concentrazione del rischio puntando su settori ad alta redditività.
La maggior parte della crescita avverrà per vie interne, anche se è prevista l’assunzione di 100 nuovi consulenti dedicati all’area private banking.
Infine, il manager si è soffermato sulla questione dei bond Unicredit che rappresentano una buona fonte di reddito per Fineco e nei quali ha investito 12 miliardi (dato alla fine di marzo 2017) e che alcuni investitori temono possa rappresentare un fattore di rischio. Foti ha ribadito che dopo l’aumento di capitale il rischio delle obbligazioni senior di Unicredit è allineato a quello dei titoli di Stato italiani.
Nell’ambito delle operazioni di rafforzamento patrimoniale messo a punto dall’Ad di Unicredit, Jean Pierre Mustier, la banca ha ridotto la propria partecipazione in Fineco al 35% dopo avere ceduto una quota del 10% nel mese di luglio 2016 e del 20% nel successivo mese di ottobre. Unicredit ha un lock up sui titoli Fineco fino al prossimo mese di ottobre.