Si amplifica il trend negativo della raccolta pubblicitaria, che chiude il mese di aprile 2017 con una flessione dello 6,4 per cento, dopo il calo pari allo 0,7% registrato in marzo. Secondo i dati pubblicati da Nielsen, gli investimenti pubblicitari nel singolo mese di aprile sono risultati pari a 529 milioni, portando a 2,1 miliardi la raccolta dei primi quattro mesi dell’anno (-2,9%).
Aggiungendo anche la stima sulla porzione di web attualmente non monitorata (principalmente search e social), il mercato chiude il mese di aprile a -2,8% e il periodo consolidato a -0,3 per cento.
Relativamente ai singoli mezzi, la tv riduce la raccolta del 4,2% nel singolo mese, chiudendo il periodo gennaio-aprile con un leggera flessione (-0,6%). Sempre negativa la stampa: quotidiani e periodici ad aprile si attestano rispettivamente a -19,4% e -8,9 per cento, portando la raccolta nel quadrimestre rispettivamente a -11,2% e -8 per cento.
La buona performance della radio nel singolo mese (+3,5%) riporta l’andamento del mezzo in territorio positivo (+0,7%).
La crescita di internet è dovuta principalmente a search e social, sulla base delle stime realizzate da Nielsen. Relativamente al perimetro attualmente monitorato in dettaglio, il web registra un calo dell’1,4% nel periodo cumulato, dopo l’incremento pari al 2,5% registrato nel singolo mese di aprile. Allargando il perimetro all’intero universo del web advertising, la raccolta nel primo quadrimestre chiude a +7,3 per cento.
Per quanto riguarda i settori merceologici, se ne segnalano 11 in crescita, con un apporto complessivo di circa 55 milioni. Per i primi comparti del mercato si registrano andamenti differenti: alle performance positive di automobili (+6,2%), farmaceutici (+10,2%) e abitazione (+2,2%), si contrappongono i cali delle telecomunicazioni (-11,6%), media/editoria (-13,4%) e del largo consumo (-4,3%) che riunisce insieme bevande, alimentari, gestione casa e toiletries.
Alberto Dal Sasso, TAM e AIS Managing Director di Nielsen, ha dichiarato che “le previsioni aggiornate a maggio ci mostrano una fine dell’anno con una crescita inferiore al 2%”.