Mercati – Previsto avvio poco mosso, May perde la maggioranza e sterlina crolla

Dalla lettura dei futures sui principali indici europei si prospetta una partenza incerta per le borse continentali, a confronto con l’esito delle elezioni nel Regno Unito che hanno visto i Tories perdere la maggioranza assoluta. Il derivato sul Ftse 100 di Londra, invece, scambia in rialzo di mezzo punto percentuale, agevolato dalla svalutazione della divisa britannica.

Si profila dunque una disfatta per il partito conservatore di Theresa May, lontano dall’ottenere la maggioranza auspicata nel momento in cui il premier aveva indetto elezioni anticipate. Uno scenario che potrebbe portare persino alle dimissioni della stessa May, anche se l’ipotesi più probabile sembra la creazione di una coalizione con gli unionisti nord irlandesi.

L’esito del voto ha inciso immediatamente sul Forex, dove la sterlina è precipitata di circa due punti percentuali scendendo a 1,27 nei confronti del dollaro, mentre il cross EUR/GBP si è arrampicato velocemente sopra 0,88. L’euro/dollaro invece scambia poco mosso in area 1,12, dopo che ieri la Bce ha tagliato le stime di inflazione per il triennio 2017-2019 alzando però le proiezioni sul Pil.

Reazione positiva all’esito delle urne sulle piazze orientali, che in mattinata segnano modesti rialzi, sperando probabilmente in un rallentamento del processo di uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea.

Ieri sera invece, a Wall Street, S&P 500 e Dow Jones hanno chiuso sostanzialmente invariati, mentre il Nasdaq (+0,4%) ha aggiornato il record storico ignorando la testimonianza di Comey al Senato, in cui l’ex capo dell’Fbi ha accusato Trump di aver mentito e ha affermato che la Russia ha indubbiamente interferito nelle elezioni dello scorso novembre.

Sul fronte macroeconomico, sono attesi oggi i dati sulla produzione industriale francese e britannica di aprile, quelli italiani sulla disoccupazione trimestrale e, dagli Stati Uniti, i numeri definitivi di aprile sulle scorte all’ingrosso.

A Piazza Affari occhi puntati sul comparto finanziario, che ieri ha sostenuto il listino agevolato anche dallo stallo sulla legge elettorale che ha allontanato il voto anticipato, allentando anche la tensione sull’obbligazionario. Dopo il calo di oltre dieci punti di ieri, infatti, lo spread Btp-Bund resta stabile in area 190 punti base con il rendimento del decennale italiano al 2,16 per cento.

Attenzione in particolare ad UNICREDIT ed INTESA, che starebbero ricevendo pressioni dal Governo per dare il proprio assenso al finanziamento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, con un effetto a catena sulle altre banche.

Attenzione anche a FERRAGAMO, reduce da una seduta pesante in scia ai recenti downgrade di MainFirst e Kepler Cheuvreux.