A maggio 2017 la raccolta netta di Azimut è risultata positiva per 411,1 milioni, registrando un lieve calo del 4,7% rispetto allo stesso mese del 2016. Il dato risente, come sottolineato dal Ceo Sergio Albarelli, di un cambiamento di strategia, volto a migliorare l’asset mix, e di alcuni disinvenstimenti di posizioni da parte di clientela istituzionale a bassa marginalità.
La raccolta netta del mese in esame ha beneficiato del consolidamento di Mtp, l’ultima società di consulenza finanziaria in Australia entrata a far parte di Az Nga. Al netto del consolidamento delle masse da quest’ultima, la raccolta netta del Gruppo Azimut risulta positiva per circa 270 milioni.
Il dato di maggio porta la raccolta da inizio anno a 2,9 miliardi, in riduzione del 10,5% rispetto ai primi cinque mesi del 2016.
Gran parte della raccolta netta del mese in esame è scaturita dai fondi, che hanno riportato sottoscrizioni per 124,1 milioni (+28,1% rispetto a maggio 2016). Questa componente rappresenta oltre il 50% del totale.
Le gestioni patrimoniali, invece, seppur positive, hanno registrato una contrazione dell’81,2% a 21 milioni rispetto al periodo di confronto.
Nel periodo gennaio-maggio circa il 37% della raccolta è derivata dai fondi, con flussi positivi pari a 1.073,8 milioni, in aumento del 17,4% rispetto al pari periodo del 2016. La raccolta derivante dalle gestioni patrimoniali, invece, segna una riduzione del 41,2% a 563,7 milioni.
Si segnala, infine, che il totale delle masse, comprensive del risparmio amministrato, si attesta a fine maggio a 46,8 miliardi, di cui 38 miliardi riferiti alle masse gestite.
Sergio Albarelli, Ceo di Azimut Holding, commenta: “ll dato della raccolta di maggio è l’esito di un’attività strategica svolta per migliorare la qualità degli asset in portafoglio, che ha visto anche la riallocazione di numerose posizioni in pronti contro termine verso soluzioni più efficienti, e risente negativamente del disinvestimento di alcuni clienti istituzionali a bassa marginalità. La crescita del Gruppo nel mese è stata sostenuta anche dalle attività all’estero, che hanno ormai raggiunto oltre il 20% delle masse totali in gestione, divenendo un elemento fondamentale del nostro sviluppo”.