Previsto un avvio in territorio negativo per le borse europee in scia ai segni rossi diffusi in mattinata sulle piazze asiatiche, orfane di Sidney, che subiscono il tonfo del Nasdaq nella seduta dello scorso venerdì.
Il listino tecnologico di Wall Street, infatti, in chiusura della scorsa ottava ha perso l’1,8%, peggior seduta dalla Brexit, appesantito dal dubbio che le valutazioni del settore tech siano diventate troppo alte. Poco mosso, invece, lo S&P 500 mentre il Dow Jones è riuscito a guadagnare lo 0,4 per cento.
Continua a pesare inoltre l’incertezza politica in Gran Bretagna dopo il fallimento elettorale del premier Theresa May, mentre la stragrande vittoria di Macron in Francia, con i suoi candidati in testa in quasi tutti i collegi, non sembra poter generare particolari effetti sui mercati, in quanto già ampiamente scontata.
In Italia, invece, si è registrato il flop dei 5 stelle alle comunali di ieri, con i candidati di Centrodestra e Centrosinistra che vanno quasi sempre al ballottaggio.
Cresce intanto l’attesa per il meeting della Fed di metà settimana, in cui la banca centrale americana dovrebbe ritoccare al rialzo i tassi di interesse per la seconda volta quest’anno.
Sul fronte macro, infine, l’agenda di oggi appare piuttosto scarna di appuntamenti significativi, con la sola pubblicazione dei dati sulla produzione industriale italiana di aprile prevista in calendario.
Per quanto riguarda l’azionario, da monitorare sempre il comparto bancario con il via dell’operazione di aumento di capitale di UBI che ieri ha annunciato la nomina di Banca Imi, Banco Santander e Mediobanca quali ulteriori garanti e co-bookrunner.
Attenzione anche a MEDIASET che ha scelto di non partecipare all’asta per l’assegnazione dei diritti Tv della Serie A per il 2018-2021, facendo ricorso all’Antitrust. TIM ha inoltre precisato di non aver mai neppure ipotizzato una partecipazione assieme ad altri soggetti ai bandi per i diritti del calcio.