Mercati – Il settore tech manda in rosso l’Europa

Dopo un avvio in lieve ribasso le borse europee ampliano le perdite con l’avvicinarsi del giro di boa di metà seduta, appesantite dai timori sul comparto tecnologico dopo il crollo a Wall Street del Nasdaq lo scorso venerdì.

Poco prima delle 12:00 i principali listini del Vecchio Continente segnano cali nell’ordine dell’1% ad eccezione del Ftse 100 di Londra (-0,3%), che resiste in lieve area negativa anche grazie alla debolezza della sterlina. In ribasso il Ftse Mib di Milano (-0,8%), il Dax di Francoforte (-1%), il Cac 40 di Parigi (-1,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (-1,3%).

Sale l’attesa per l’appuntamento del meeting di metà settimana della Fed, con un rialzo dei tassi di interesse che sembra ormai già scontato dal mercato. In particolare, sarà da monitorare l’atteggiamento del board in merito alla seconda parte dell’anno, con i segnali di debolezza dell’economia americana mostrata dai recenti dati macroeconomici che suggeriscono toni più prudenti.

Intanto sul mercato delle valute il dollaro arretra nei confronti dell’euro (EUR/USD a 1,122) e dello yen (USD/JPY a 110), mentre torna a indebolirsi anche la sterlina (GBP/USD a 1,271 e EUR/GBP a 0,882), a causa dell’incertezza politica dopo il fallimento alle elezioni dei conservatori di Theresa May.

Per quanto riguarda l’Italia, le elezioni amministrative di ieri hanno mostrato il flop del Movimento 5 Stelle con effetto immediato sullo spread. Dopo aver beneficiato dell’allontanarsi dell’ipotesi di elezioni anticipate in autunno, dato l’impasse alla Camera dell’accordo sulla legge elettorale, il differenziale tra il decennale italiano e quello tedesco è sceso di altri 5 basis point in area 176 punti base, con il rendimento del Btp al 2,02 per cento.

Sul fronte macro, invece, l’Istat ha reso noto che ad aprile l’indice destagionalizzato della produzione industriale italiana ha registrato una diminuzione dello 0,4% rispetto a marzo, mentre la media del trimestre febbraio-aprile 2017 ha segnato un -0,1% nei confronti dei tre mesi precedenti.

Corretto per gli effetti di calendario (WDA), ad aprile 2017 l’indice è aumentato in termini tendenziali dell’1,0% (i giorni lavorativi sono stati 18 contro i 20 di aprile 2016). Nella media dei primi quattro mesi dell’anno la produzione è aumentata dell’1,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

A Piazza Affari, proseguono le vendite su STM (-8%) debole insieme a tutto il settore tecnologico in Europa. Dopo un avvio positivo, invertono la rotta i bancari ad eccezione di UBI (+1,9%), nel giorno di inizio dell’operazione di aumento di capitale.

Vendite anche su BUZZI (-3,3%), CNH (-3,2%), FERRARI (-3,1%), MONCLER (-2,8%), PRYSMIAN (-2,3%) e LEONARDO (-2,2%).

Bene invece i petroliferi tra cui spicca SAIPEM (+2,4%), che beneficia dell’intervista riportata da Repubblica al Presidente Paolo Colombo, in cui ha confermato la strategia del Gruppo tesa a diversificare il business su tutta la catena del valore dell’energia.

ENI (+0,5%) invece sembra sostenuta dalla notizia che la big oil avvierà a luglio, in anticipo di tre mesi, la produzione di gas e petrolio nel giacimento di Sankofa, al largo delle coste del Ghana. Descalzi, inoltre, ha dichiarato che ne Versalis ne la divisione gas&power sono in vendita.