Partenza debole per le borse europee dopo il crollo del settore tech di venerdì a Wall Street, che ha trascinato al ribasso anche i listini asiatici questa mattina. Intorno alle 9:20 scambiano in calo il Dax di Francoforte (-0,4%), il Ftse 100 di Londra (-0,5%), il Cac 40 di Parigi (-0,5%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,7%). Resiste poco sotto la parità il Ftse Mib di Milano (-0,1%) grazie alla buona intonazione dei bancari.
In una giornata priva di appuntamenti macro significativi, cresce l’attesa per il meeting della Fed di metà settimana, in cui la banca centrale americana dovrebbe alzare i tassi di interesse per la seconda volta quest’anno.
Tra le materie prime leggero rimbalzo del petrolio con il Brent (+0,3%) a 48,3 dollari e il Wti (+0,2%) a 45,9 dollari, dopo che il Qatar ha confermato il suo impegno per i tagli alla produzione, nonostante la rottura dei rapporti con l’Arabia Saudita.
Sull’obbligazionario, infine, scende di altri 6 basis point il rendimento del Btp, riportando il differenziale con il Bund tedesco in area 175 punti base.
Tornando a Piazza Affari, parte bene UBI (+2,5%) che oggi da il via all’operazione di aumento di capitale da 400 milioni per concludersi il 27 giugno. Salgono in apertura anche BPER (+0,8%), BANCO BPM (+0,4%), INTESA (+1%) e UNICREDIT (+1,1%).
Pesanti vendite in avvio per STM (-5%) in scia al crollo dei big del Nasdaq lo scorso venerdì, con Apple, Amazon, Alphabet e Facebook che hanno perso oltre il 3 per cento.
In ribasso anche MEDIASET (-0,6%) che ha scelto di non partecipare all’asta per l’assegnazione dei diritti Tv della Serie A per il 2018-2021, insieme a TELECOM ITALIA (-0,6%) con Tim che ha precisato di non aver mai neppure ipotizzato una partecipazione assieme ad altri soggetti ai bandi per i diritti del calcio.