Siamo arrivati alla fase finale nella semplificazione della catena di comando al vertice di Unipol Gruppo Finanziario (Ugf). Infatti, dopo la scissione di Finsoe, la holding che controlla il 31,45% del capitale della compagnia bolognese, è stato costituito il patto di sindacato tra gli ex azionisti di Finsoe, che controllerà direttamente oltre il 30% del capitale di Ugf. Il patto ha ricevuto il via libera della Consob, esentandolo dal lancio di un’offerta pubblica di acquisto su Ugf.
È quasi completa la semplificazione della catena di comando a monte di Unipol, il cui processo era ormai alle battute finali, al termine di un lungo processo.
La Consob, infatti, ha dato l’ok al patto di sindacato nato dopo la scissione di Finsoe, la holding che deteneva oltre il 30% di Unipol Gruppo Finanziario (Ugf), specificando che l’operazione non determina alcun obbligo di offerta pubblica di acquisto.
È quanto si evince da una nota emessa dalla stessa Consob, la quale precisa che “Al fine di mantenere, senza soluzione di continuità, un assetto di controllo e di governance equivalente a quello attualmente esistente in Finsoe, è previsto che, all’efficacia della scissione della società, entri in vigore un patto parasociale avente ad oggetto gran parte delle azioni di Unipol assegnate ai soci per effetto della scissione, volto a riprodurre le regole di governance e di circolazione azionaria attualmente presenti nello statuto sociale di Finsoe”.
Ma ripercorriamo brevemente la vicenda. Finsoe era una holding che possedeva il 31,45% di Unipol Gruppo Finanziario e tramite quest’ultimo, il 64% di UnipolSai.
Le quote azionarie di Finsoe erano in larga parte possedute dalle cooperative, di cui le più rilevanti erano Coop Alleanza 3.0 con il 34,39% e Holmo con il 23,5 per cento.
L’operazione di scissione, approvata dagli azionisti della holding lo scorso 25 maggio, si è concretizzata nell’attribuzione proporzionale di una quota del patrimonio della holding a ciascun beneficiario, con la successiva costituzione del patto di sindacato che custodisce oltre il 30% di Ugf.
L’obiettivo di questa operazione, annunciata a fine 2014 e per cui il board di Finsoe aveva dato il mandato a procedere al presidente Adriano Turrini lo scorso novembre, era appunto quello di rendere più snella la catena di comando a monte di Ugf.
Con la costituzione del patto di sindacato, che controllerà direttamente le quote in Ugf, l’assetto azionario è destinato a mutare. Infatti, Coop Alleanza 3.0, che già detiene direttamente il 9,6% della società guidata da Carlo Cimbri, assieme al 12,6% circa che confluirà nel patto di sindacato, arriverà a possedere circa il 22% di Ugf, diventando l’azionista di riferimento. Anche Holmo avrà una quota importante, pari al 6,65% del capitale, dopo che avrà ceduto una quota del 2,3% di Finsoe.
Finsoe, una volta ottenute le autorizzazioni che ancora mancano, scomparirà definitivamente.
Intorno alle 10:40 a Piazza Affari il titolo Ugf segna un rialzo dell’1,3% a 3,67 euro mentre quello della controlla UnipolSai registra un +0,1% a 1,97 euro.