L’avvio positivo di Wall Street conferma l’andamento tonico delle borse europee, che intorno alle 15:45 si attestano ancora in rialzo con il Ftse Mib di Milano (+1,1%) in vetta al Vecchio Continente. Fra gli altri indici l’Ibex 35 di Madrid avanza dello 0,8%, il Dax di Francoforte è a +0,7%, il Cac 40 di Parigi a +0,6% mentre il Ftse 100 di Londra resta più arretrato a +0,1 per cento. Oltreoceano rimbalzo del Nasdaq a +0,8% dopo le vendite delle ultime due sedute.
Archiviati momentaneamente i timori per una possibile sopravvalutazione dei titoli tecnologici, gli investitori tornano agli acquisti e attendono indicazioni dal meeting della Fed che si concluderà domani sera con l’annuncio sui tassi di interesse.
Scontato il secondo rialzo dell’anno, gli operatori aspettano di capire se la banca centrale sia intenzionata ad operare altri interventi nel corso dell’anno o se preferisca assumere un atteggiamento più prudente alla luce dei recenti segnali di debolezza dell’economia a stelle e strisce.
In settimana si riunirà anche la Bank of England, mentre gli ultimi dati di maggio sull’inflazione del Regno Unito, pubblicati in mattinata, hanno evidenziato una crescita dello 0,3% su base mensile e del 2,9% rispetto ad un anno prima. In lieve aumento anche i prezzi alla produzione (+0,1%), anche se meno di aprile.
In Germania l’indice Zew relativo alla fiducia degli investitori istituzionali (18,6 punti) ha deluso le attese a giugno, mentre il sottoindice relativo alla situazione corrente è salito a 88 punti.
Sul Forex, intanto, l’euro/dollaro si mantiene in area 1,12 mentre il dollaro/yen risale a quota 110,2. In rimonta la sterlina dopo la forte flessione delle ultime giornate, con il cambio GBP/USD che torna sopra la soglia di 1,27.
Tra le materie prime il petrolio inverte la rotta e arretra leggermente con il Brent (-0,2%) a 48,2 dollari e il Wti (-0,4%) a 45,9 dollari dopo che il report mensile dell’Opec ha mostrato una produzione nel complesso in aumento a maggio.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund si restringe ulteriormente scendendo in area 172 punti base, con il rendimento del decennale italiano tornato sotto la soglia del 2%, dopo che ieri il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al rialzo le stime di crescita economica dell’Italia per il prossimo triennio.
Tornando a Piazza Affari, spicca ancora al rialzo UBI (+5%) al secondo giorno dell’operazione di aumento di capitale, con tutto il settore bancario ben intonato dato che sembra allontanarsi l’ipotesi di bail-in per le venete. In rialzo BPER (+3,2%), UNICREDIT (+1,8%) e BANCO BPM (+1,7%).
Rimbalzo di STM (+2,7%) dopo il crollo di ieri, con Moody’s che alzato l’outlook da stabile a positivo lasciando il rating invariato a ‘Ba1’. Gli acquisti premiano anche LUXOTTICA (+3,2%) ed FCA (+2,7%), confermato da Goldman Sachs nella sua Conviction Buy List.
Tra i petroliferi avanza ENI (+0,9%) che a breve potrebbe riavviare la produzione del Centro Olio Val d’Agri in Basilicata dopo due mesi di stop.
Fuori dal paniere principale, infine, balzo di OVS (+6%) in scia ai rumor circolati in merito al possibile interesse di Italmobiliare sulla catena di abbigliamento veneta.