Domani si terrà l’incontro tra le strutture europee e il governo italiano per raggiungere un accordo sulla questione della remunerazione degli investimenti, in relazione alle richieste di prolungamento dei contratti per tre grandi concessionari italiani: Autostrade per l’Italia (Aspi), gruppo Gavio (Sias e Astm) e gruppo Toto (Autostrada dei Parchi). È quanto riferiscono fonti di stampa specificando che, se le trattative andranno a buon fine, le missive potrebbero già partire prima della pausa estiva.
Il Wacc (costo medio ponderato del capitale) proposto dalla Direzione generale della Concorrenza, uno dei trentatré dicasteri della Ce, sarebbe del 7% tasse incluse, ma potrebbe variare da un operatore a un altro dato che i tre casi sono tra loro molto diversi. La richiesta del governo italiano dovrebbe essere invece di un Wacc poco superiore all’8%, la distanza sarebbe quindi di pochi decimali di punto.
Per quanto riguarda la struttura delle proroghe verrà preso in esame il cosiddetto modello francese adottato dalla UE per rinnovare alcune concessioni d’Oltralpe, che prevede un allungamento piuttosto moderato del periodo di concessione (massimo 7 anni), in cambio di maggiori investimenti e tariffe calmierate.
Nel dettaglio, sempre secondo la carta stampata, è prevista l’estensione di circa 5 anni della concessione di Aspi (gruppo Atlantia) in cambio di tariffe più basse (intorno all’1,5% in base alle indiscrezioni), facilitando la realizzazione della Gronda di Genova, un investimento di 3,6 miliardi, oppure altri interventi di dimensioni minori lungo la rete.
Per quanto riguarda le società del gruppo Gavio (Sias e Astm) la soluzione è più complessa perché le concessioni hanno scadenze diverse tra loro. Secondo le fonti di stampa la proposta prevede l’allungamento della concessione di 4 anni della A4 Torino-Milano in cambio di circa 300 milioni di investimenti per ultimare i lavori per la A33 Asti-Cuneo, importo minore rispetto a quello precedentemente stimato (circa 1 miliardo). Resta poi da capire la sorte della A21 Torino-Piacenza, in scadenza quest’anno, mentre la Cisa ha già ottenuto una prima proroga al 2031.