Il Ftse Mib termina con un progresso dello 0,9% beneficiando anche delle buone notizie sul fronte macro con il Fondo Monetario Internazionale che ha rivisto al rialzo le stime di crescita relative all’Italia per i prossimi tre anni così come dell’avvio sopra la parità di Wall Street.
Il listino risente positivamente anche del buon andamento del comparto bancario, che guadagna l’1,1% e facendo meglio dell’indice europeo (+0,3%). Il settore ha beneficiato anche delle parole del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, il quale ha escluso categoricamente il bail-in per il salvataggio delle due banche venete.
Dopo il +3,8% di lunedì, ancora forti acquisti su Ubi (+3,4%) nel secondo giorno dell’aumento di capitale da 400 milioni varata nell’ambito dell’acquisto delle tre Good Bank, che diversi analisti hanno suggerito di sottoscrivere.
Denaro su Unicredit (+1,6%), che a dimostrazione della fiducia di cui gode presso gli investitori, è riuscita a collocare un bond da 1 miliardo di dollari, il quale ha ricevuto ordini per un ammontare tre volte superiore.
In recupero Bper (-2,1% ) grazie anche al via libera dall’Antitrust il via libera per l’acquisto di Cariferrara, il cui closing è previsto per fine mese.
Poco mosso Banco Bpm (+0,1%) nel giorno in cui il mercato attendeva il via libera del cda alla vendita pro-soluto del pacchetto da 693 milioni di npl, comunicato ufficialmente a mercati già chiusi.
Tra le Small Cap arretra ancora Carige (-0,3%) dopo che lunedì tre membri del board hanno rassegnato le dimissioni in dissenso con le motivazioni che hanno portato al ritiro delle deleghe all’Ad Guido Bastianini. Inoltre, la Bce ha posto all’istituto ligure la scadenza del 23 giugno per presentare il piano definitivo sulla riduzione delle sofferenze.