Carige – Corsa contro il tempo per rispettare le scadenze Bce

L’istituto di credito ha avviato la ricerca del nuovo Ad, mentre ha conferito le deleghe di direttore generale ad interim al capo dei crediti Gabriele Delmonte. Sarà difficile che la selezione del nuovo numero uno possa avvenire prima della scadenza del 23 giugno, entro cui la banca dovrà fornire alla Bce chiarimenti sulla governance, sull’esecuzione del piano di riduzione degli npl e sul conseguente fabbisogno di capitale. Si profila un aumento di capitale superiore ai 450 milioni previsti.

Leggero recupero per Carige a Piazza Affari. I titoli della banca genovese segnano alle 11:20 un +1,9% a 0,21 euro, in controtendenza rispetto all’indice del settore che flette dello 0,6 per cento.

Il cda, riunitosi ieri, ha nominato il chief lending officer Gabriele Delmonte come direttore generale ad interim, affidandogli le inerenti deleghe. Il cda, in accordo con il nuovo direttore generale, ha poi proceduto alla sostituzione del direttore finanziario Arturo Betunio, anch’egli oggetto della sfiducia dell’azionista di maggioranza Vittorio Malacalza, insieme all’Ad Guido Bastianini. L’incarico ad interim di chief financial officer è stato conferito a Gianluca Caniato, mentre il ruolo di general counsel è stato affidato ad Edoardo Vinelli, già dirigenti del Gruppo.

Il consiglio ha inoltre avviato la procedura per individuare un nuovo amministratore delegato. Allo scopo si è riunito il comitato nomine, che ha avviato le pratiche. Sarà difficile, comunque, che il nuovo numero uno possa prendere parte alla definizione del nuovo piano finanziario dell’istituto per il quale la Bce ha posto come scadenza il 23 giugno prossimo. Nel dettaglio, Francoforte attende chiarimenti sulla governance, sull’esecuzione del piano di riduzione degli npl e sul conseguente fabbisogno di capitale.

Il nuovo piano porterà, quindi, molto probabilmente, l’imprinting delle volontà del socio di maggioranza e il nuovo manager dovrà prendere l’impegno di portare avanti dal punto di vista operativo un piano le cui linee strategiche saranno già in buona parte definite al momento del suo arrivo. Se anche la società di head hunter incaricata sarà molto rapida nella selezione, difficilmente il prossimo cda in calendario per il prossimo 21 giugno potrà prendere delibere sulla nomina.

Tra le novità attese vi è la ridefinizione delle modalità di ricapitalizzazione, che potrebbe essere portata da 450 a 600-800 milioni, senza esercizio di liability management, che avrebbe diluito le posizioni degli attuali soci. Nella risposta da inviare entro venerdì prossimo alla Bce dovrà anche essere precisato come si intende procedere con il piano di riduzione degli npl che attualmente, dopo la cartolarizzazione già deliberata di un pacchetto di 940 milioni, prevede lo scorporo di 2,4 miliardi di sofferenze da attribuire pro quota agli stessi azionisti di Carige tramite un veicolo finanziario costituito ad hoc, al quale potrebbero partecipare anche investitori istituzionali.

Dopo le dimissioni di diversi menbri del cda, Elisabetta Rubini e Paola Girdinio nei giorni scorsi e in seguito di Claudio Calabi, Maurizia Squinzi e Alberto Mocchi, in dissenso con la sfiducia all’Ad, il cda ha provveduto a ricostituire i vari comitati. Luciano Pasquale è stato nominato membro del comitato esecutivo, con l’indicazione di Sara Armella ad assumere la carica di presidente; Giuseppe Pericu e Lucia Venuti sono stati nominati nel comitato rischi, con l’indicazione di Giulio Gallazzi ad assumere la carica di presidente; infine Giuseppe Pericu è stato nominato membro del comitato remunerazione. Il prossimo 21 giugno potrebbero essere cooptati altri consiglieri per ristabilire gli equilibri.

I tempi sono stretti e il rischio di finire commissariati, anche se escluso dal presidente Giuseppe Tesauro, potrebbe profilarsi se il nuovo assetto di vertice non dovesse riuscire a mantenere la tabella di marcia prevista. Nella nota rilasciata dalla banca, il cda sottolinea che “Nel ribadire la volontà espressa nella seduta del 9 giugno di procedere all’attuazione del piano strategico in piena conformità alle indicazioni dell’autorità di vigilanza, il consiglio di amministrazione fornirà le informazioni richieste entro la data indicata, consapevole che il mancato adempimento comporterebbe eventuali valutazioni da parte della Bce previste dalla normativa di vigilanza”.

Infine, il board ha deliberato di procedere nei modi più opportuni alla risoluzione del contratto di lavoro con l’ex Ad Guido Bastianini e con il direttore finanziario Arturo Betunio.