Borse europee in modesto rialzo in attesa che si concluda questa sera il meeting Fed. Al termine della riunione verranno presumibilmente alzati i tassi di 25 basis point e saranno fornite indicazioni sulle prossime mosse di politica monetaria nel corso del 2017.
Intorno alle 12:00 a Milano il Ftse Mib avanza dello 0,3% in area 21.150 punti. Positivi anche l’Ibex 35 di Madrid (+0,3%), il Ftse 100 di Londra (+0,45%), il Dax di Francoforte (+0,6%) e il Cac 40 di Parigi (+0,9%).
L’agenda macroeconomica ha visto in mattinata la diffusione delle statistiche di aprile sulla produzione industriale dell’Eurozona, in crescita dello 0,5% su base mensile e dell’1,4% rispetto ad un anno prima, come previsto dagli analisti. Nel Regno Unito invece sono stati resi noti i dati sulla disoccupazione, stabile al 4,6% nel trimestre febbraio-aprile 2017. Nel pomeriggio, infine, saranno pubblicati negli Stati Uniti i numeri su vendite al dettaglio e inflazione di maggio.
Intanto, sul Forex l’euro/dollaro è invariato a 1,121 mentre il dollaro/yen avanza leggermente a 110,2. Rallenta la sterlina, con il cambio GBP/USD che torna a 1,274 e il cross EUR/GBP nuovamente in area 0,88.
Tra le materie prime resta debole il petrolio con Wti e Brent rispettivamente a 45,9 e a 48,2 dollari al barile, penalizzati dalle stime preliminari sulle scorte Usa. I dati Api infatti hanno mostrato un aumento inaspettato, in attesa di quelli ufficiali che l’Eia diffonderà nel pomeriggio.
Sull’obbligazionario, infine, dopo l’ulteriore discesa di ieri lo spread Btp-Bund si attesta sui minimi da quasi 5 mesi a 168 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,95 per cento.
A Piazza Affari acquisti su EXOR (+1,8%), PRYSMIAN (+1,6%) ed i titoli della moda MONCLER (+1,2%) e FERRAGAMO (+1,3%).
Fra i bancari sale BANCO BPM (+1,4%) che cederà ad Algebris un portafoglio di npl del valore nominale di 693 milioni con una valutazione “ampiamente superiore a quanto previsto nel piano strategico”.
Arretrate invece INTESA (-0,5%), UNICREDIT (-0,6%) ed UBI (-1,3%). Nel frattempo si profila un accordo con le autorità europee per il salvataggio delle banche venete, ma bisogna attendere i dettagli sull’eventuale coinvolgimento di altri istituti nel salvataggio per valutare costi e benefici anche per questi ultimi.
In ogni caso gli unici due attori che non hanno escluso un coinvolgimento sono Unicredit e Intesa, mentre Ubi non ha intenzione di partecipare al salvataggio, così come GENERALI (+0,5%).
In lieve territorio positivo MEDIASET (+0,3%), sconfitta da Sky nella corsa ai diritti Tv della Champions League per le stagioni 2018-2021. Oggi il presidente di TELECOM ITALIA (+0,9%), Arnaud de Puyfontaine, incontrerà l’Agcom per discutere in merito alla questione del Biscione.
Ben intonata ATLANTIA (+1%) che dovrebbe depositare il prospetto per l’opas su Abertis. Secondo le parole del presidente Fabio Cerchiai, il prezzo offerto per conquistare il 100% della spagnola si sta dimostrando giusto alla prova del mercato, che ha mantenuto la quotazione della società iberica sotto i 16,5 euro dell’opas.
Scende infine FCA (-1,2%), con i ricercatori della West Virginia University, la stessa istituzione che aiutò a scoprire lo scandalo che coinvolse Volkswagen nel settembre 2015, i quali hanno trovato delle discrepanze nelle emissioni di vetture diesel del Gruppo, a seconda che siano state misurate su strada o in laboratorio. Pronta la risposta del Gruppo, che sostiene che senza un accordo sugli standard da usare i test sulle emissioni su strada possono portare a risultati problematici.