L’avvio negativo di Wall Street, appesantita dai tecnologici, penalizza anche i listini europei, tutti in territorio ampiamente negativo. A Piazza Affari, intorno alle 15:45, il Ftse Mib cede lo 0,8%, seguito dal Ftse 100 di Londra (-1,2%), il Cac 40 di Parigi (-1,2%), il Dax di Francoforte (-1,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (-1,5%).
Sugli indici pesano in parte le notizie trapelate nella notte in merito allo scandalo Russiagate. Secondo fonti di stampa, infatti, Donald Trump potrebbe essere incriminato per ostacolo alla giustizia, voci che alimentano le ipotesi di impeachment per il presidente americano.
Ieri intanto la Fed ha alzato i tassi di interesse di 25 punti base, confermando un ulteriore intervento nel 2017 e altri tre rialzi all’anno nel 2018 e nel 2019. La banca centrale comincerà inoltre a ridurre il proprio bilancio di 4.500 miliardi, vendendo inizialmente 10 miliardi di titoli obbligazionari al mese, destinati a salire progressivamente di altri due miliardi ogni trenta giorni, fino a raggiungere i 50 miliardi a regime.
I toni più “hawkish” del previsto adottati dal Fomc hanno contribuito al rafforzamento del dollaro, con il cambio EUR/USD sceso a 1,115 e l’USD/JPY risalito a 110,3. In rialzo la sterlina (GBP/USD a 1,275), dopo l’annuncio sui tassi della Bank of England. La banca centrale britannica ha lasciato invariato il costo del denaro come previsto ma ben 3 membri su 8 si sono mostrati inaspettatamente favorevoli ad un rialzo.
Il dollaro più forte sfavorisce le quotazioni dell’oro, sceso a quota 1.250 dollari l’oncia. Tra le materie prime resta debole anche il petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 44,5 e a 46,9 dollari al barile.
Vendite diffuse sull’obbligazionario, dove il rendimento del Btp risale al 2%, riportando lo spread con il Bund in area 172 punti base.
Tornando a Piazza Affari, gli acquisti premiano soltanto pochi titoli, fra cui spicca CNH (+3%) che beneficia della revisione al rialzo da parte di Equita del giudizio da ‘hold’ a ‘buy’ con un target price passato da 9 a 11,8 euro. In evidenza anche FERRAGAMO (+1,9%) e CAMPARI (+1,3%).
Pesanti in fondo al listino YNAP (-3,6%) e SAIPEM (-3,3%). Tra i petroliferi arretra anche ENI (-0,9%), in scia al tonfo di ieri dell’oro nero.
Male anche i titoli maggiormente esposti in Usa, in seguito alle novità sullo scandalo Russiagate. In calo in particolare BUZZI (-2,2%), LEONARDO (-2,2%) e STM (-2,8%).