Il Ftse Mib archivia la seduta arretrando dello 0,5% anche per effetto della giornata negativa dei titoli petroliferi in scia all’andamento debole delle quotazioni del greggio. Il listino risente anche dell’apertura in rosso di Wall Street, sul quale pesa la possibile incriminazione del presidente Donald Trump per ostacolo alla giustizia nell’ambito del Russiagate.
Il Ftse Mib patisce anche le vendite sul comparto bancario, che lascia sul terreno lo 0,5% muovendosi in linea con l’indice europeo (-0,3%). Il settore continua ad essere frenato anche dalla questione relativa al salvataggio delle venete.
Ubi riesce a recuperare nel finale chiudendo a +1,6%, a conferma di come sia vista tra le banche più affidabili dal mercato. Convinzione rafforzata dal fatto che diversi analisti hanno consigliato di sottoscrivere l’aumento di capitale varato dall’istituto, tuttora in corso.
Intesa e Unicredit contengono le perdite sotto l’1% con il mercato in attesa di sapere se e come interverranno nel salvataggio di Veneto Banca e Popolare Vicenza.
Bper indietreggia dell’1,3% con le azioni che non beneficiano dell’avvicinarsi del closing per l’acquisizione di Cariferrara e delle quote di Arca in mano alle banche venete, i cui dettagli dovrebbero essere esaminati nel cda che sarebbe stato fissato il prossimo 20 giugno.
Tra le Small Cap Carige termina in calo dell’1,6% con gli investori che restano in attesa di sapere le prossime mosse dell’istituto sullo smaltimento degli npl e sull’ammontare dell’aumento di capitale, nonché sulla nomina del nuovo Ceo.