Mercati – Ftse Mib chiude a +0,4%, banche sottotono

Chiusura in modesto rialzo per borse europee, condizionate in parte anche dall’apertura lievemente negativa di Wall Street in una giornata caratterizzata dalle scadenze tecniche di future e opzioni sugli indici. Il Ftse Mib di Milano archivia le contrattazioni in rialzo dello 0,4% a 20.941 punti, sostanzialmente in linea con il Dax di Francoforte (+0,5%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,5%), leggermente arretrato rispetto al Ftse 100 di Londra (+0,6%) e il Cac 40 di Parigi (+0,9%).

L’agenda macroeconomica ha visto la pubblicazione dei dati di maggio sull’inflazione dell’Eurozona, che hanno confermato per l’indice dei prezzi al consumo una flessione dello 0,1% su base mensile e un incremento dell’1,4% rispetto a maggio 2016. In linea con le attese anche il Cpi base, in crescita dello 0,9% su base annua.

Negli Stati Uniti è stato diffuso il dato preliminare sulla fiducia dei consumatori di giugno, in calo a 94,5 punti, inferiore rispetto ai 97 punti del consensus e ai 97,1 punti della registrazione di maggio. Sempre oltreoceano, è in programma inoltre il discorso del presidente della Fed di Dallas, Robert Kaplan, il primo membro della banca centrale americana a parlare dopo il meeting dello scorso mercoledì in cui sono stati ritoccati al rialzo i tassi.

Sul Forex perde terreno il dollaro, con l’EUR/USD che risale fino a 1,119, mentre lo yen recupera sulla moneta unica (EUR/JPY a 124) e sul biglietto verde (USD/JPY a 110,7), nel giorno in cui la Banca del Giappone  ha lasciato invariata la propria politica monetaria accomodante.

Tra le materie prime timido rimbalzo del petrolio con il Brent a 47,3 dollari e il Wti a 44,6 dollari, mentre l’oro si mantiene in area 1.255 dollari l’oncia.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund chiude in lieve rialzo in area 170 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,98 per cento.

A Piazza Affari chiudono in vetta al listino principale BREMBO (+2,5%), EXOR (+2,5%), AZIMUT (+2,3%) e LEONARDO (+2,2%). Bene anche CNH (+1,7%), che, dopo il report positivo di Equita di ieri, incassa il miglioramento del rating da ‘BBB-‘ a ‘BB+’, con outlook stabile, da parte di Standard & Poor’s.

Nell’automotive acquisti anche su FERRARI (+1,2%) mentre chiude in controtendenza FCA (-0,8%), nonostante l’incremento delle immatricolazioni dell’11,9% in Europa nel mese di maggio rispetto al +7,7% segnato dal mercato. Intanto, l’Ad Marchionne ha escluso che le indagini in corso sulle emissioni diesel in Usa possano avere un impatto sui conti, confermando gli obiettivi del piano al 2018.

Ben intonate le utilities con ENEL a +1,2%, SNAM a +1,1% e Terna a +1 per cento.

Chiudono in moderato rialzo ATLANTIA (+0,4%), che ha depositato alla Consob spagnola il prospetto relativo all’operazione Abertis, e BUZZI (+0,7%) che ha sottoscritto oggi un accordo obbligatorio per l’acquisto del 100% di Cementi Zillo, azienda attiva nel settore cemento e calcestruzzo preconfezionato nel Nord-Est Italia.

Volatilità nel finale sulle banche, che chiudono perlopiù in rosso dopo la notizia secondo cui i fondi Elliott e Fortress avrebbero abbandonato il tavolo delle trattative per l’acquisto dei crediti deteriorati in seno a Mps. I negoziati saranno portati avanti con il solo fondo Atlante 2. INTESA ed UBI chiudono a -0,4%, UNICREDIT a -0,5%, BANCO BPM a -2,4% e BPER a -3,2 per cento.

Vendite anche su YNAP (-2,8%) e SAIPEM (-3,5%), penalizzata anche dal taglio del target price da parte di Jp Morgan, da 4,3 a 3,75 euro. L’agenzia di rating Moody’s invece ha pubblicato un rapporto in cui viene confermato il livello ’Ba1’ per il corporate family rating con outlook stabile e per le senior unsecured facilities, comprendenti tre emissioni obbligazionarie da 500 milioni ciascuna.