Il Ftse Mib chiude in calo dello 0,5% una giornata in cui l’attenzione era rivolta alle notizie trapelate nella notte in merito allo scandalo Russiagate, con Donald Trump che potrebbe essere incriminato per ostacolo alla giustizia. Voci a cui seguono le ipotesi di impeachment per il presidente americano.
Ieri, intanto, la Fed ha alzato i tassi di interesse di 25 punti base, confermando un ulteriore intervento nel 2017 e altri tre rialzi all’anno nel 2018 e nel 2019.
A rallentare il listino anche il dato, reso noto dall’Istat, sull’inflazione che è scesa su base mensile dello 0,1 per cento.
Scenario all’interno del quale il comparto bancario flette dello 0,5% e quindi un poco al di sopra di quel meno 0,4% dei servizi finanziari penalizzato dai titoli del risparmio gestito, ove le contrazioni sono comprese tra il 3,1% e lo 0,6% per cento.
In controtendenza Exor (+0,8%) e Poste Italiane (+0,5%) con gli azionisti che attendono lo stacco del dividendo unitario di 0,39 euro lunedì prossimo.
In rosso quasi tutto il Mid Cap, fatta eccezione per Cerved con un più 1,5%, mentre fra le Small Cap continua a soffrire Tamburi (-1,4%).