Il Fse Mib ha terminato in ribasso dello 0,9% a 20.940 punti la scorsa settimana, caratterizzata dall’emergere dei timori per il possibile scoppio di una bolla tecnologica e dalla flessione del petrolio dopo l’inatteso aumento delle scorte Usa secondo quanto appreso dai dati Eia lo scorso mercoledì.
Sempre mercoledì, la Fed ha deciso di alzare i tassi di interesse di 25 punti per la seconda volta quest’anno, ma ha adottato toni più “hawkish” del previsto confermando un ulteriore rialzo nel 2017 ed altri tre all’anno nel 2018 e nel 2019.
In calo anche il Ftse Italia Prodotti e Servizi Industriali, che ha segnato un -0,6% w/w in linea al corrispettivo indice europeo (-0,6% w/w).
Tra i titoli del comparto debole Buzzi (-2,7% w/w) che lo scorso venerdì ha annunciato l’acquisizione del gruppo Zillo. Ad appesantire le quotazioni ha però contribuito l’incertezza politica in Usa, mercato in cui il gruppo è fortemente esposto, con le notizie delle indagini ai danni del presidente Trump sullo scandalo Russiagate che potrebbero alimentare il rischio di impeachment.
In ribasso anche Biesse (-1,7% w/w) ed El.En (-4,9% w/w), mentre ha chiuso l’ottava in positivo Interpump (+2% w/w), che lo scorso lunedì ha annunciato l’acquisizione del 60% di Mariotti & Pecini. Corre Ima, che ha segnato un +5,2% w/w risultando la migliore del comparto della settimana.
Nel segmento delle piccole capitalizzazioni, infine, sprofondano Intek Group (-9,5% w/w) e Saes Getters (-5,8% w/w) soffrendo parziali prese di profitto.