Dalla lettura dei futures sui principali indici europei, in progresso dello 0,7-0,9%, si prospetta un avvio tonico per le borse continentali nel primo giorno di trattative per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea.
Il tutto all’indomani del voto in Francia che ha visto Macron prevalere ma con una partecipazione alle urne bassissima, dato che l’astensionismo si è attestato al 56% degli aventi diritto.
La partenza degli indici europei dovrebbe dunque ricalcare l’inizio di ottava positivo dei listini asiatici, che si sono lasciati alle spalle la seduta di Wall Street di fine settimana, incerta malgrado il nuovo record storico del Dow Jones. In particolare il Nikkey è risalito dello 0,6%, trascinato dalla debolezza dello yen a quota 111 rispetto al dollaro e dal dato delle esportazioni a maggio, il migliore dal giugno 2015.
In una giornata priva di appuntamenti macroeconomici sensibili, sono comunque in programma gli interventi di alcuni esponenti di banche centrali, tra cui Danièle Nouy della Bce ed i governatori della Fed di New York e Chicago.
Fra le materie prime le quotazioni del greggio scambiano in lieve ribasso, con Wti e Brent rispettivamente in area 44,6 e 47,3 dollari al barile, mentre l’oro è poco mosso a 1.252 dollari l’oncia.
Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund riparte poco mosso in area 169 punti, con il rendimento del decennale italiano all’1,97 per cento.
A Piazza Affari è previsto lo stacco cedola di Exor (0,35), Poste Italiane (0,39), Telecom Italia (risparmio 0,0275), Terna (0,1339 euro a saldo), che avrà un impatto negativo sul Ftse Mib dello 0,12 per cento.
Fuori dal listino principale è giorno di stacco dividendi per Acea (0,62 euro), Autogrill (0,16), Hera (0,09) ed Iren (0,0625).