Mercati – Banche e utilities trascinano Milano in vetta all’Europa

Intorno alle 16:10, dopo l’avvio in frazionale rialzo di Wall Street, i listini europei scambiano ancora poco sotto la parità ad eccezione del Ftse Mib di Milano in rialzo dello 0,9 per cento. Negativi, seppur in recupero dai minimi intraday, l’Ibex 35 di Madrid (-0,1%), il Dax di Francoforte (-0,3%), il Ftse 100 di Londra (-0,3%) ed il Cac 40 di Parigi (-0,3%).

Fra le materie prime restano deboli le quotazioni del greggio, con il Wti a 43,6 dollari in attesa dei dati Eia sulle scorte di greggio. Secondo le stime diffuse ieri dall’American Petroleum Institute, lo stock di petrolio Usa è sceso la scorsa settimana di circa 2,7 milioni di barili rispetto ad una flessione attesa di 1 milione di barili, mentre sono cresciute le riserve di benzina e distillati.

Intanto Morgan Stanley ha abbassato l’outlook per le oil services, citando l’incremento delle probabilità di uno scenario ribassista che vede un possibile downside delle quotazioni del 30-50 per cento.

Sul fronte macro, invece, nel pomeriggio sono stati pubblicati alcuni dati sul mercato immobiliare a stelle e strisce tra cui le vendite di abitazioni esistenti, in crescita a maggio dell’1,1% su base mensile.

Intanto, sul Forex, l’euro/dollaro scambia poco mosso intorno a quota 1,114, mentre il dollaro/yen risale dai minimi di giornata riportandosi a 111,7. Tenta di risalire pure la sterlina, dopo il calo di ieri innescato dalle parole del governatore della Bank of England Mark Carney, secondo cui non è ancora il momento di alzare i tassi di interesse, con il cambio sterlina/dollaro a 1,268 e l’euro/sterlina a 0,879. Parole non confermate da Andy Haldane, capo economista della BoE, favorevole ad un aumento dei tassi quest’anno.

Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund resta in prossimità dei minimi di 5 mesi a quota 165 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,91 per cento. Sul calo dei rendimenti dei bond potrebbero influire le aspettative di inflazione più contenute a causa della debolezza dei prodotti energetici.

A Piazza Affari piovono acquisti sulle banche dopo che il cda di INTESA (+1,9%) ha deliberato con voto unanime la disponibilità all’acquisto di certe attività, passività e rapporti giuridici facenti capo a Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Inoltre, il presidente di Mps, Alessandro Falciai, ha affermato che lo Stato entrerà nel capitale molto probabilmente a luglio.

Brilla UBI a +4,8% nell’ultimo giorno di negoziazione dei diritti di opzione nell’ambito dell’operazione di aumento di capitale da 400 milioni, seguita da BPER (+2,7%) dopo che la cessione di ieri dei 343 milioni di npl di Carife ha avvicinato il closing previsto per fine mese dell’acquisizione dell’istituto ferrarese. Denaro anche su BANCO BPM a +2,2% ed UNICREDIT a +1,5 per cento.

Ben intonate anche le utilities, con ENEL a +1,4%, TERNA a +1%, SNAM a +0,7 per cento. Tra i petroliferi scambiano in frazionale rialzo ENI (+0,3%), SAIPEM (+0,6%) mentre TENARIS è in flessione dello 0,2 per cento.