Apertura in rosso per i listini europei in linea con le sedute in ribasso di Wall Street e delle borse asiatiche. Intorno alle 9:20 scambiano in negativo il Ftse 100 di Londra (-0,2%), il Ftse Mib di Milano (-0,6%), il Dax di Francoforte (-0,6%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,9%) ed il Cac 40 di Parigi (-1,1%).
Fra le materie prime, restano deboli le quotazioni del petrolio con il Wti a 43,5 dollari e il Brent in area 46 dollari al barile. Nel pomeriggio verranno diffusi i dati settimanali dell’Eia sulle scorte americane, mentre l’Api ha stimato un calo delle riserve di greggio ma un incremento degli stock di benzina e distillati.
Sul Forex il dollaro resta in prossimità dei massimi di tre settimane rispetto all’euro (EUR/USD a 1,113), sostenuto dalle dichiarazioni da “falco” di alcuni esponenti della Federal Reserve. In lieve rialzo lo yen (USD/JPY a 111,2) dopo la pubblicazione dei verbali relativi all’ultima riunione della Bank of Japan seguita dal discorso di Kuroda. Dalle minute si evince che la banca centrale manterrà una politica ultra accomodante per avvicinarsi al target di inflazione, ancora lontano, del 2 per cento.
Anche oggi l’agenda macroeconomica non prevede appuntamenti molto significativi, con i soli dati sulla produzione industriale giapponese (+2,1% su base mensile, meglio delle attese) e le richieste settimanali di ipoteche negli Stati Uniti.
Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund riparte da quota 165 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,91 per cento.
A Piazza Affari segni rossi diffusi su quasi tutto il listino principale, ad eccezione di ENEL (+0,1%) ed ATLANTIA (+0,2%), che secondo fonti di stampa avrebbe già trattato con gli advisor e con il governo spagnolo l’eventuale cessione di Cellnex e Hispasat in seguito all’Opas su Abertis.
In sofferenza i bancari con BANCO BPM a -1,5%, UBI a -1,6%, UNICREDIT a -1,4% ed INTESA a -1 per cento. Tra i petroliferi ancora vendite su ENI (-0,7%) e SAIPEM (-1,4%), mentre scambia poco mossa TENARIS (-0,2%).