Il Ftse Mib termina con un progresso dell’1,3% accelerando a circa un’ora mezza prima della chiusura, dopo una giornata poco mossa, in concomitanza con il balzo finale del comparto bancario, il quale chiude in rialzo del 2,8% e sovra-performando di quasi tre punti l’indice europeo (+0,1%).
Il settore creditizio è stato trascinato dallo sprint di Intesa (+2,4%) con il mercato che ha accolto positivamente la disponibilità della banca guidata da Carlo Messina a rilevare alcuni asset della banche venete, seppur a condizione che l’eventuale operazione non impatti sul Cet1 e sulla politica dei dividendi.
L’indice bancario ha beneficiato anche delle parole del presidente di Mps Alessandro Falciai, il quale ha dato per molto probabile l’ingresso dello Stato nel capitale della banca a luglio.
Tra i titoli che accelerano di più vi è ancora una volta Ubi, che termina con un balzo del 5,1% nell’ultimo giorno di negoziazione dei diritti di opzione nell’ambito della ricapitalizzazione da 400 milioni.
Molto bene anche Unicredit (+3,6%), Banco Bpm (+2,3%) e Bper (+4,5%), con quest’ultima che beneficia anche dell’imminente closing per Cariferrara. Le azioni della banca emiliana traggono giovamento anche della conferma da parte dell’Ad Alessandro Vandelli di voler chiudere entro due/tre settimane l’acquisto delle quote di Arca in mano alle venete.
Operazione che coinvolgerà Popolare Sondrio, che termina in rialzo dell’1,2% nonostante la riduzione dei rating da parte di Fitch. Sempre tra le Mid Cap, frazionale rialzo per Credem (+0,6%) grazie anche alla conferma dei rating da parte di Fitch.
Tra le Small Cap termina sostanzialmente flat Carige (-0,2%) con gli investitori che erano in attesa di conoscere il nome del nuovo Ceo. A mercati chiusi la banca ligure ha comunicato di aver designato Paolo Fiorentino come nuovo Ad. Inoltre, l’istituto ha confermato che entro venerdì fornirà alla Bce i dettagli sulla governance e sullo smaltimento dgli npl, mentre chiederà una proroga su quelli inerenti l’aumento di capitale.
In evidenza anche Creval (+2,5%) mentre chiude poco mossa Banco Desio (+0,3%), anche se Fitch ha mantenuto i rating.