Poste Vita, la controllata assicurativa di Poste Italiane, punterebbe al raggiungimento di una quota di investimenti immobiliari compresa tra il 2% ed il 5% delle masse in gestione entro il 2020. È quanto riportano alcune fonti di stampa, che aggiungono che l’investimento sarebbe pari a un valore compreso tra 2 e 4 miliardi.
La strategia di investimento nel real estate è iniziata nel 2014 e prevede un investimento indiretto basato su due linee guida. La prima, chiamata ‘strategica’, consiste nella selezione di asset manager specializzati per la gestione degli investimenti. La seconda, invece, definita ‘tattica’, implica la sottoscrizione di una quota di fondi immobiliari chiusi. L’approccio strategico copre il 75% del portafoglio immobiliare mentre quello tattico il restante 25 per cento.
Riguardo ai Paesi in cui investire, il focus è sul Regno Unito e sugli Stati del Nord Europa, considerati mercati più liquidi. Inoltre, per diversificare ulteriormente, si è puntato anche su Stati Uniti e Canada, in particolare nei segmenti degli uffici e dei centri commerciali.
Per attuare il suo approccio ‘strategico’, Poste Vita, con l’aiuto di un consulente, ha designato alcuni dei migliori real estate asset manager mondiali, tra cui Ubs e Cbre. In merito all’approccio tattico, invece, la società ha già provveduto ad investire in circa dieci fondi immobiliari chiusi, insieme ad altri investitori istituzionali.
A capo del segmento immobiliare di Poste Vita c’è Marco Plezzotta, il quale vanta una lunga esperienza nel real estate, maturata nei dieci anni trascorsi in Allianz.
A fine 2016 le masse gestite da Poste Vita erano pari a circa 370 milioni e, secondo le stesse indiscrezioni di stampa, per raggiungere l’obiettivo del 2-5% costituito dal comparto immobiliare, sarebbe necessario un investimento minimo di 2,6 miliardi.
Al momento queste rimangono solo ipotesi, in quanto Matteo Del Fante, neo Ad della controllante Poste Italiane, varerà il nuovo piano industriale entro fine anno. I rumor ipotizzano che la strategia di Poste Vita nel real estate resterà inalterata.
Tornando a Poste Italiane, il neo Ceo dovrà anche pensare a come gestire l’ingente patrimonio immobiliare del Gruppo, pari a circa 1,7 miliardi. Con la precedente gestione era emersa la possibilità di conferire il tutto in una società creata ad hoc, da far approdare in seguito a Piazza Affari.