Il Ftse Mib chiude in rialzo dell’1,3%, in controtendenza rispetto agli altri indici europei, grazie al buon andamento del comparto bancario (+2,8%), che ha beneficiato dello scenario positivo venutosi a creare per merito della decisione di Intesa Sanpaolo sul salvataggio delle due banche venete in gravi difficoltà: Veneto Banca e Popolare di Vicenza.
Offerta strutturata in modo da limitare od eliminare i rischi di un’operazione il cui buon fine è sottoposto ad una serie di condizioni non proprio così semplici da essere accolte da tutti gli attori sul campo.
In ogni caso, l’operazione è piaciuta al mercato, che ha reagito con energia imprimendo un forte rialzo a pressoché tutti i titoli bancari, mentre è rimasta differenziata la posizione sui titoli appartenenti al comparto gestito del settore dei servizi finanziari.
La giornata è stato inoltre caratterizzata dal buon andamento delle utilities e un allentamento sui titoli connessi ai prezzi del petrolio, su cui hanno inciso anche i dati sulle scorte forniti dall’Eia, che segnano un decremento a 1.351,4 milioni di barili (-1,9 mln b), dando una boccata d’ossigeno ai titoli del settore.
Scenario all’interno del quale i servizi finanziari chiudono di poco sopra la pari (+0,1%) in presenza di un andamento contrastato del risparmio gestito, ove si muovono in positivo Mediolanum (+1%) ed Azimut (+0,9%), mentre le altre scontano contrazioni prossime allo 0,9 per cento.
Sempre nell’ambito de Ftse Mib, bene Poste Italiane ed Exor, entrambe a +0,3 per cento.
Tra le Mid Cap da segnalare il rialzo di DeA Capital (+1%), mentre Banca Ifis arretra dell’1,4 per cento.
Nello Small Cap rimane invariata Mittel, con MutuiOnline (-1,1%) che perde terreno.