Le borse europee riducono le perdite nel finale grazie alla buona intonazione di Wall Street e al parziale recupero del greggio, chiudendo comunque l’ultima seduta della settimana in territorio negativo. A Milano il Ftse Mib ha terminato le contrattazioni in calo dello 0,5% a 20.834 punti. Giù anche l’Ibex 35 di Madrid (-0,7%), il Dax di Francoforte (-0,5%), il Cac 40 di Parigi (-0,3%) ed il Ftse 100 di Londra (-0,2%).
Le quotazioni del petrolio tentano infatti un rimbalzo, con il Brent (+1%) a 45,7 dollari e il Wti (+0,9%) a 43,1 dollari, mantenendosi comunque in prossimità dei minimi degli ultimi dieci mesi, complice il persistere dei timori che i tagli alla produzione dei Paesi esportatori non siano sufficienti a ridurre l’eccesso di offerta.
La debolezza dei prezzi del greggio ha provocato, inoltre, una riduzione delle aspettative di rialzo dell’inflazione, con il dollaro che, in attesa dei dati sull’andamento dei prezzi al consumo in Usa in arrivo la prossima settimana, si è mantenuto sostanzialmente stabile a 111,2 sullo yen.
Sempre tra le valute, si è rafforzato invece l’euro, con il cambio EUR/USD che ha recuperato quota 1,12 e l’EUR/JPY salito a 124,6, nonostante i dati in chiaroscuro sull’attività economica dell’Eurozona mostrati dagli indici Pmi preliminari di giugno diffusi in mattinata.
Intanto il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, nel secondo giorno del vertice Ue a Bruxelles, ha dichiarato che la proposta di Theresa May sui diritti dei cittadini europei che vivono in Gran Bretagna è un primo passo, ma ancora non sufficiente. L’offerta del premier britannico garantisce che circa 3 milioni di cittadini regolarmente residenti in Gran Bretagna potranno restare anche dopo la Brexit, non specificando però la data a partire dalla quale non è più riconosciuto tale status.
Sull’obbligazionario, infine, sale leggermente lo spread Btp-Bund in area 165 punti base, con il rendimento del decennale italiano in lieve risalita all’1,91 per cento.
Tornando a Piazza Affari, le vendite hanno colpito soprattutto FERRAGAMO (-2,7%), MEDIOBANCA (-1,6%), UBI (-1,5%) e BREMBO (-2,2%).
Male i titoli della galassia Agnelli che trascinano al ribasso EXOR (-1,2%), con FCA (-1,2%), FERRARI (-1,1%) e CNH (-1,1%) in calo, con quest’ultima che non ha beneficiato dei dati positivi di maggio sulle vendite di veicoli commerciali in Europa rilasciati da Acea.
Ancora negativi i petroliferi in scia ai prezzi bassi del greggio con ENI (-0,6%), SAIPEM (-1,4%) e TENARIS (-0,9%), mentre tra le utilities scattano i realizzi su A2A (-1,2%) dopo che ieri il titolo ha aggiornato i massimi dal 2007.
Chiudono in controtendenza, invece, LUXOTTICA (+1%) ed AZIMUT (+1,4%), protagonisti in questi giorni di un roadshow in Asia ed Australia. Svetta infine in cima al Ftse Mib PRYSMIAN (+2,5%), anche grazie all’upgrade di Intermonte da ‘neutral’ ad ‘outpeform’ con target price a 30 euro.