Il Ftse Mib chiude in calo dello 0,7%, arretrato rispetto alle borse europee, dopo che Wall Street ha aperto sulla parità.
Il listino è frenato dai titoli del settore energetico e petrolifero, i cui prezzi rallentano le aspettative sull’inflazione e di conseguenza tengono fermi i tassi d’interesse.
Tale dinamica, unita a prese di profitto, ha influenzato i titoli del comparto bancario (-0,8%), dove tiene Intesa, premiata dall’annuncio sulla disponibilità a farsi carico del salvataggio delle venete a condizioni stringenti e non penalizzanti per i conti dell’istituto.
Meno penalizzati i servizi finanziari (-0,1%) dove però il risparmio gestito mostra contrazioni comprese tra -1,9% e -0,3 per cento.
Sempre nell’ambito del Ftse Mib, da segnalare che Poste Italiane chiude a -1,5%, indifferente alle indiscrezioni che vedrebbero la controllata assicurativa Poste Vita pronta ad aumentare il proprio peso nel real estate attraverso un investimento compreso tra i 2 ed i 4 miliardi.
Mentre Exor chiude in controtendenza a +0,8 per cento.
In rosso il Mid Cap, fatta eccezione per Cerved (+0,9%). Da segnalare il calo di Anima (-0,6%) come tutto il risparmio gestito. Tra le Small Cap bene MutuiOnline a +1,1 per cento.