Abitare In ha approvato gli obiettivi industriali relativi ai progetti, in corso e in programma, che saranno ultimati tra il 2017 ed il 2023. Talune assunzioni, cita la nota, sono esogene e legate a variabili non controllabili, in particolare per quanto riguarda le tempistiche di ottenimento delle autorizzazioni amministrative necessarie.
I piani industriali riguardano il progetto “Abitare In Maggiolina”, attualmente in corso, lo sviluppo immobiliare della nuova area nella zona di Corso Lodi a Milano (oggetto di accordo preliminare di acquisto), nonché gli obiettivi di altri 2 progetti da svilupparsi su aree il cui acquisto è ancora oggetto di trattative, per una superficie lorda di pavimento in sviluppo (Slp) di circa 70.000 mq.
Alla luce dei risultati commerciali raggiunti, il piano industriale relativo al progetto Abitare In Maggiolina, prevede, tra l’esercizio 2019 e 2020, la realizzazione di ricavi complessivi pari a 67,4 milioni, un gross margin di progetto di 24,6 milioni e un Ebt di 15,7 milioni (rispetto ai 13,9 milioni prospettati in fase di quotazione), con una redditività pari a circa il 24 per cento. Ad oggi, riporta la nota, sono in corso di ultimazione le demolizione degli immobili esistenti e l’inizio dei lavori è previsto entro fine ottobre.
Quanto al progetto da svilupparsi nelle vicinanze di Corso Lodi a Milano, il management prevede di realizzare entro l’esercizio 2023 ricavi complessivi pari a circa 186 milioni, un gross margin di progetto di circa 79 milioni e un Ebt nell’ordine dei 56 milioni.
Il piano industriale relativo allo sviluppo di altri 2 progetti immobiliari, su aree però il cui acquisto è ancora in trattativa, prevede il conseguimento di ricavi complessivi per circa 154 milioni, un gross margin di circa 58 milioni e Ebt pari a circa 37 milioni.
Complessivamente, gli obiettivi aggregati dei singoli piani industriali, che riguardano lo sviluppo di oltre 100.000 mq commerciali, prevedono il raggiungimento di ricavi per circa 400 milioni, un gross margin di circa 163 milioni e un Ebt nell’ordine dei 110 milioni.
Per quanto riguarda l’ iniziativa immobiliare Abitare In Poste, il progetto si concluderà nell’anno fiscale in corso con un Ebt pari a circa 3,2 milioni, rispetto ai 4,3 milioni prospettati in fase di quotazione. Lo scostamento è connesso alle difficoltà gestionali e finanziarie dell’appaltatore (esterno al gruppo Abitare In) nel far fronte agli impegni contrattuali assunti. Pertanto Abitare In Poste Srl ha dovuto intervenire direttamente.
Tali problematiche hanno comportato l’incremento dei costi dei singoli subappaltatori, l’allungamento dei tempi di realizzazione e consegna delle unità immobiliari nonché il versamento di penali per il ritardo nella consegna. I costi sono aumentati complessivamente di circa 1,1 milioni. Nonostante ciò, il management conferma il successo dell’operazione, che ad oggi ha raggiunto il 94% dei rogiti, mentre per la parte restante sono già stati stipulati i contratti preliminari.