Il Ftse Mib chiude gli ultimi cinque giorni a 20.834 punti, in calo dello 0,5 per cento. In controtendenza il Ftse Italia Media guadagna lo 0,7 per cento, sovraperformando anche l’Euro Stoxx di riferimento (-0,6%). Denaro su Mediaset (+1,6%) e Mondadori (+3,4%), mentre arretra Cairo Communication (-2,5%).
Ottava debole per Piazza Affari che archivia gli ultimi cinque giorni a 20.834 punti, in ribasso di mezzo punto percentuale. A condizionare il principale indice di Borsa Italiana sono stati soprattutto i titoli bancari e petroliferi, mentre il comparto in esame chiude in rialzo dello 0,7 per cento, facendo meglio anche rispetto all’Euro Stoxx Tmi Media (-0,6%).
Denaro su Mediaset, con il titolo che guadagna l’1,6% tornando sui 3,5 euro. Negli ultimi giorni l’emittente di Cologno Monzese ha rilevato il restante 11,1% di Premium in mano alla spagnola Telefonica, mentre sul fronte Vivendi, indiscrezioni confermerebbero il congelamento dei diritti di voto superiori al 10% del capitale di Mediaset. Nessun comunicato ufficiale in merito, fino a che Agcom non avrà valutato la proposta. Vivendi ha invece presentato ricorso al Tar contro la sentenza dell’Agcom che impone al colosso media francese di eliminare l’attuale “posizione dominante” accertata sulla base del Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi e Radiofonici (Tusmar) italiano.
Sale a 1,25 euro il titolo Rcs (+0,3%), mentre quello della controllante Cairo Communication scende sotto i 4 euro (-2,5%).
Tra le small cap, Caltagirone Editore ha raggiunto 1,1 euro (+4,4%), superando il prezzo di un euro fissato dall’Opa che sarà promossa da Chiara Finanziaria.
Acquisti anche sul titolo Il Sole 24 Ore (+3,7%). La casa editrice controllata da Confindustria ha comunicato di aver accettato una delle tre offerte ricevute per la cessione dell’area “Formazione ed Eventi”. In attesa di conoscere i dettagli dell’operazione, la società precisa che l’offerta riguarda solo una quota di minoranza del business, tale da consentire la realizzazione di una plusvalenza superiore rispetto a quella indicata nella manovra patrimoniale e finanziaria approvata dal CdA. Il Board della casa editrice ha inoltre comunicato che la società e gli istituti finanziatori hanno siglato accordi di proroga dello standstill con cui hanno assunto l’impegno di non esigere il rimborso delle rispettive esposizioni e – con riferimento alle linee a breve termine in essere – mantenerne l’operatività al fine di finanziare l’attività della società stessa. Tali accordi scadranno il prossimo 15 novembre.
Segno positivo anche per Mondadori, che ha registrato un rialzo del 3,4% a 1,58 euro. L’Ad Ernesto Mauri ha precisato che “non ci sono problemi, il semestre è in linea con le aspettative e con il budget”. La casa editrice di Segrate starebbe inoltre esaminando possibili nuove acquisizioni, mentre prosegue l’iter di integrazione di Rizzoli Libri e Banzai Media.
Entro la fine di giugno dovrebbe infine avvenire il closing della fusione tra Itedi e il gruppo l’Espresso, operazione che darà vita al nuovo gruppo editoriale Gedi (-1,4%) e che è in attesa del via libera della Consob all’aumento di capitale al servizio della fusione. Primo azionista sarà Cir (famiglia De Benedetti), seguita da Exor. Intanto il CdA, su proposta del consigliere Rodolfo De Benedetti, ha cooptato come consigliere Marco De Benedetti, nominandolo presidente della società, nomina che segue le dimissioni del padre Carlo De Benedetti. Successivamente, il Consiglio ha nominato Carlo De Benedetti presidente onorario.