Avvio positivo per le borse europee anche grazie alla risalita del petrolio dopo i minimi di dieci mesi toccati nel corso della scorsa ottava. Intorno alle 9:10 spicca Milano, dove il Ftse Mib guadagna l’1,2% con i rialzi dei bancari dopo il salvataggio delle venete. Bene anche il Cac 40 di Parigi (+0,8%), il Ftse 100 di Londra (+0,6%), il Dax d Francoforte (+0,5%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,4%).
Le quotazioni dell’oro nero, infatti, recuperano terreno, con il Brent (+1,2%) a 46,1 dollari ed il Wti (+1,2%) a 43,5 dollari, dopo aver chiuso in calo del 4% la scorsa settimana, la quinta consecutiva e la peggior striscia dall’agosto 2015. Da segnalare, però, l’ennesimo aumento mostrato dai dati Baker Hughes lo scorso venerdì dei pozzi di trivellazione in Nord America, cresciuti per la ventitreesima settimana consecutiva.
Poco mosso, invece, il mercato delle valute, con l’euro/dollaro a 1,119, il dollaro/yen a 111,4 e l’euro/yen a 124,6. In rialzo la sterlina, che risale a 0,878 nei confronti della moneta unica ed a 1,275 sul dollaro.
Sul fronte macro, da seguire oggi soprattutto l’indice Ifo di giugno sulla fiducia delle imprese in Germania, mentre in Usa verranno pubblicati i dati sugli ordini di beni durevoli a maggio.
Per quanto riguarda l’Italia, sconfitta del Pd alle elezioni amministrative, con i ballottaggi che hanno visto trionfare, seppur con bassissima affluenza alle urne, il centrodestra nelle principali città, e l’assenza di candidati del Movimento 5 Stelle nei principali centri.
Intanto lo spread Btp-Bund riparte in area 167 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,91 per cento.
Tornando a Piazza Affari, bene i bancari dopo che ieri il Governo ha approvato il decreto per il salvataggio delle venete, con BPER (+1,6%), BANCO BPM (+2,5%), UBI (+1,4%) ed UNICREDIT (+2,8%).
INTESA (+3,4%) ha comunicato di aver siglato con i commissari liquidatori di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca il contratto di acquisto di una parte delle due banche al prezzo simbolico di un euro, dopo aver ottenuto l’autorizzazione unanime da parte del cda.
L’istituto guidato da Carlo Messina acquisirà le attività selezionate delle venete che includono crediti in bonis per 26,1 miliardi, attività finanziarie per circa 8,9 miliardi, attività fiscali per circa 1,9 miliardi, debiti verso clientela per circa 25,8 miliardi, obbligazioni senior per circa 11,8 miliardi e raccolta indiretta per circa 23 miliardi. Riceverà dallo Stato un contributo di 3,5 miliardi per mantenere inalterato il Cet1 e di 1,285 miliardi per il Fondo Esuberi.
Tra i più positivi spiccano anche BUZZI (+1%), AZIMUT (+1%) e YNAP (+1%). In rimonta i petroliferi in scia al rimbalzo del greggio, con ENI (+1%), SAIPEM (+0,6%) e TENARIS (+0,7%)
Nel lusso MONCLER (+1,1%) oggi dà il via al buy back di 1 milione di azioni, pari allo 0,4% del capitale. Leggero rialzo infine per STM (+0,5%), parzialmente penalizzata dallo stacco della cedola.